Archivi della categoria: News

Vacanza a Courmayeur (Valle d’Aosta)

I nostri uffici diocesani organizzano per i prossimi mesi estivi momenti formativi e ricreativi per tutti (ragazzi, giovani, adulti e famiglie). Si tratta di gesti (“estate ragazzi – grest”, “vacanze estive”, “campi scuola”) che nella tradizione della Chiesa hanno sempre segnato e ancora oggi contraddistinguono la vita delle parrocchie pastoralmente più vivaci e delle aggregazioni ecclesiali. In tanti ne abbiamo sperimentato l’efficacia educativa e la fecondità pastorale in quanto momenti di intensa esperienza ecclesiale, di alto valore formativo e spirituale, di fruttuosa testimonianza missionaria.
«Il tempo della vacanza – infatti – è un tempo libero dal lavoro e dagli impegni che scandiscono la vita di tutti giorni. Questo è un tempo pieno, denso, carico. Cioè l’occasione preferenziale per sorprendere e approfondire con gli amici ciò per cui tutto l’anno ti sei mosso, ciò per cui vivi. La vacanza, perciò, è il tempo della libertà, il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole con il valore che riconosce prevalente nella sua vita o non si impegna affatto con niente» (Don Giussani).
Quest’anno andremo in Valle D’Aosta, a Courmayeur. Le associazioni e i movimenti comunicheranno i loro appuntamenti appena possibile. I luoghi scelti e le modalità adottate sono suggerite dal desiderio di lasciarsi stupire dalla bellezza del creato e farsi condurre da una compagnia di amici per vivere un’autentica esperienza di libertà e di vita ecclesiale.
Occorre iscriversi nella propria parrocchia fino ad esaurimento posti (comunque entro e non oltre domenica 13 maggio 2018), versando il 50% del costo totale delle vacanze (il saldo dovrà avvenire entro il 15 giugno). Vi aspettiamo! Con paterno affetto.
Il Vescovo e i sacerdoti
Clicca qui per il modulo di iscrizione

Terzo e Quarto appuntamento di Dottrina sociale della Chiesa

“La SOLIDARIETÀ è l’altro nome della carità, è quanto è capace di umanizzare l’uomo distratto del nostro tempo, è ciò che mette in discussione eppure rende l’uomo capace di sentirsi felice di esistere perché l’altro lo completa, gli rivela la sua identità”.
Lo ha detto il Cardinal MONTENEGRO, don Franco, che è intervenuto al Cinema di Francavilla in Sinni nel contesto di Scuola di Cristianesimo, “voluta – ha ribadito Orofino – perché maturi un criterio di giudizio per stare nella realtà. Non un corso ma una scuola perché la fede ha a che fare veramente con la vita e vogliamo che diventi cultura”.
Le parole di Montenegro sono stata una lezione di vita offerta da una persona semplice, felice di amare, lui testimone e maestro autorevole della “chiesa del grembiule”, di come ci si prende cura dell’altro, ovunque… quindi anche a Lampedusa, nella diocesi da lui guidata. Sua Eminenza ha richiamato che si ha a che fare con Dio quando si prega e quando si continua il dialogo con l’Eterno a contatto con la sua carne, ogni uomo, povero incluso. Perché ogni creatura umana, nella sua unicità, è volto di Cristo, sua manifestazione storica. “E alle caritas, nelle parrocchie, – ha aggiunto il porporato – non compete sostituirsi ai fedeli nell’esercizio della delega all’amore ma tocca educare a questo stile di prossimità vero ogni cristiano delle nostre comunità”. Si è felici se si ama Cristo e se si aspira lietamente alla santità. Il sorriso sincero e il volto serafico del Presidente di Caritas Italiana, oltre che vescovo di Agrigento, ne sono prove incontestabili.
Giovanni Lo Pinto
Clicca qui per il Comunicato Stampa
Bellissimo l’incontro a Francavilla in Sinni sul “bene comune, la dimensione sociale e comunitaria del bene morale“. Presente l’onorevole Enrico Letta che, con l’arte narrativa e lo spiccato acume di un “maestro vero”, ha offerto una lezione che ha abbracciato a tutto tondo lo scenario internazionale, la realtà educativa e l’impatto dei mezzi di comunicazione nei contesti vitali attuali. Partendo dalla Sacra Scrittura, dalla storia di Giuseppe e del faraone, ha presentato un incoraggiante quadro relazionale ed educativo. Non è mancato uno sguardo attento alla geografia e ai cambiamenti demografici dell’ultimo cinquantennio. Un europeista convinto che ha invitato a far sì che i valori fondanti la nostra civiltà possano essere al centro delle scelte: welfare (senza il quale non ci sarà bene comune), lotta alla corruzione e all’evasione fiscale (solo la comune appartenenza allo Stato aiuta a sostenere la causa di tutti). E infine ha affermato che solo una sussidiarietà autenticamente vissuta aiuta a leggere il Sud in un quadro profondamente unitivo del Paese che vada oltre federalismi e regionalismi mal interpretati che aprono alla sfiducia nei confronti di una “questione meridionale” perennemente aperta. Il tema era stato sollecitato da Edmondo Soave che, introducendo, ha presentato la forza della speranza cristiana che ardisce cercare il bene comune anche in una terra in cui, a cusa di tante vicissitudini, rischia di farla apparire fioca. La logica dell’incarnazione, ha affermato Soave, chiede di leggere la realtà con l’intelligenza della fede e questa è la sfida che sottostà al percorso di Scuola di Cristianesimo della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
Il vescovo Mons. Vincenzo Orofino ha concluso invitando a rinnovare l’incontro con Gesù Cristo che cambia la vita e le dona una direzione decisiva. Appartenere alla Chiesa – ha affermato il presule – fa la differenza. Ha lodato infine l’argomentazione del concetto di “restituzione” caro al già premier Letta che aveva presentato l’esperienza di una “scuola” alla quale prendono parte cento giovani italiani, sostenuta da borse di studio create con la generosità di tante persone che si sono realizzate nella vita lavorativa e che ora possono incoraggiare altri ragazzi ad uno sguardo oggettivo e lucido sulla realtà offerto da 40 figure autorevoli che diventano testimonial e narratori di come sia possibile “pensare e fare in grande”.
La sussidiarietà – ha affermato Letta – rende grande la persona e, al contempo, la società.
Appuntamento al 28 aprile quando sarà presente il Cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana, che guiderà la riflessione sulla solidarietà, principio sociale e virtù morale.
Tutti possono partecipare mentre sono particolarmente invitati, oltre agli operatori pastorali, gli amministratori e gli operatori sociali.
Giovanni Lo Pinto
Clicca qui per il video integrale
Clicca qui per il Comunicato Stampa

Orofino alla Crismale: grazie per il Sacerdozio, perdono per le infedeltà

“Perdonatemi se la mia voce non risponde alle vostre attese”, quasi a dire: “perdonatemi se l’influenza non mi permette di rivolgermi a voi con la solita determinazione”. E’ iniziata con questa affermazione la celebrazione della santa Messa Crismale nella Cattedrale di Tursi, presieduta per la seconda volta da Mons. Vincenzo Orofino che a giugno prossimo compie due anni alla guida della Diocesi dei due mari della Basilicata. Tanta attesa nel Popolo Santo di Dio, accorso particolarmente numeroso per l’occasione della celebrazione di quest’anno, poche settimane dopo quanto è stato oggetto di tanta attenzione da parte di alcuni giornali e causa di sofferenza, penitenza e mortificazione per il Clero diocesano e per l’intera comunità diocesana, come Mons. Orofino stesso ha richiamato nel corso dell’omelia.
“Cari confratelli, siamo chiamati a vivere nella fedeltà le promesse sacerdotali di castità, povertà e obbedienza, e fanno bene i fedeli laici ad aspettarsi che noi sacerdoti corrispondiamo alle attese con una fedeltà grande, con un amore totalizzante perché non si può pensare alla vita di un sacerdote come ad un part time. Il sacerdozio è una realtà totalizzante: il sacerdote è presbitero, egli si identifica con il suo ministero, la sua vita deve esprimere la bellezza di un mistero, quello dell’appartenenza a Cristo sacerdote, re e profeta che si fida di creature fragili per porgere al mondo la gioia della vita nuova che scaturisce dalla pasqua”. Le lacrime di commozione del Vescovo, quando ha richiamato i cinquant’anni di sacerdozio vissuti nella fedeltà da don Giacinto Giacobino (ordinato il 16 marzo 1968) e da don Giovanni Lippolis (ordinato il 14 settembre 1968), siano preziose agli occhi di Dio e della Comunità diocesana: nonostante le infedeltà di qualcuno, il presbiterio desidera rendere visibile Cristo buon pastore ed eterno sacerdote, portare a tutti il buon profumo di Cristo che il crisma consacrato nella celebrazione rende visibile. “Servite tutti, servite con gioia, servite sempre il Corpo santo di Cristo, la sua Chiesa, il mondo intero”, il Vescovo lo ha chiesto ai presbiteri in maniera più forte del solito quest’anno consapevole dello “scandalo che c’è stato” ma invitando in maniera ancora più decisa ad essere vicini a chi ha provocato tanto smarrimento nei fedeli. 
Al termine della celebrazione è stato Egidio Giordano, segretario del consiglio pastorale, ex sacerdote, a porgere gli auguri al Vescovo e al presbiterio in occasione della Festa del Sacerdozio. 
 
Clicca qui per scaricare l’omelia del Vescovo Mons. Vincenzo Orofino

Incontro formativo per i Catechisti

Domenica 15 aprile 2018 all’Ostello di Chiaromonte si terrà l’incontro formativo per i Catechisti della Diocesi dalle ore 17.00 alle ore 19.00. 
 
Il Programma prevede:
Accoglienza e preghiera dei Vespri
 
Saluto introduttivo
di don Enio De Mare, Vicario episcopale per la Catechesi e l’Evangelizzazione
 
Come il Catechista vive ed educa a stare nella Chiesa
Relazione di don Enzo Fiore, Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale
 
Avvio all’esperienza dei laboratori catechistici
Intervento di Carmela Romano, Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano
 
CONCLUSIONI del Vescovo S.E. Mons. Vincenzo Orofino
 
 
 

Festa degli incontri dell’ACR

Davvero tanti i ragazzi, gli educatori e gli animatori che, insieme ad alcuni genitori e parroci, dai paesi della diocesi in cui è presente l’esperienza dell’ACR “sono scattati” alla buon’ora per recarsi a Maratea e vivere una giornata cordiale e festosa… Scatti fotografici, selfie e sguardi che sono stati capaci di imprimersi nel cuore con gioia e spirito di fraternità!
L’animazione degli animatori e la splendida accoglienza delle famiglie dell’oratorio “San Filippo Neri” di Maratea e la presentazione itinerante delle diverse parrocchie presenti con il racconto fotografico e verbale di alcune esperienze significative vissute nel corso dell’anno associativo sono state le perle del mattino. La celebrazione della Messa presieduta dal vescovo Mons. Vincenzo Orofino e il pomeriggio con i giochi offerti alle squadre parrocchiali e l’incontro per i genitori, con il mega uovo di cioccolato alla fine, hanno chiuso in dolcezza la giornata.
Mons. Orofino ha espresso la sua gioia alla celebrazione della Messa: “Il gesto di oggi è vero perché ci sono cammini abituali settimanali nelle nostre parrocchie. È una festa ritrovarci, è motivo di gioia fare esperienza di Gesù risorto in mezzo a noi. San Marco che ha accolto il racconto della risurrezione da San Pietro ci insegni ad essere testimoni, annunciatori della Pasqua e della grazia di Dio”.
Anna Maria Lofrano, responsabile diocesana dell’ACR, insieme all’assistente don Luigi Tuzio, ha attestato il suo compiacimento per ciò che i suoi occhi, insieme a quelli di tutti i presenti, hanno visto dall’inizio e alla fine della giornata.
Il grazie ai ragazzi e alle associazioni parrocchiali presenti, rivolto dal presidente parrocchiale di AC di Maratea, anche a nome del parroco don Donato Partepilo, si è allargato a considerare quanto si realizza nei percorsi abituali ed è diventato augurio: la gioia della festa degli incontri sia possibile fotografarla ogni giorno, ogni settimana anche in parrocchia.
Giovanni Lo Pinto

Giornata mondiale della Gioventù 2018

Sabato 24 marzo, con ritrovo alle ore 17.00, a Senise si celebrerà la Giornata mondiale della Gioventù a livello diocesano.
Il programma, nel percorso di preparazione verso Panama 2019, prevede:
Accoglienza, canti e balli, intervento del Vescovo, cammino a tappe, presentazione delle iniziative per la prossima estate, concerto e sarata di piazza.

La Convocazione diocesana del RnS

Si terrà domenica 11 marzo 208, a partire dalle ore 9.30 la Convocazione diocesana del Rinnovamento nello Spirito Santo della Diocesi di Tursi-Lagonegro. Appuntamento all’oratorio di Nova Siri Marina.
Il programma prevede:
ore 9.30 Accoglienza e preghiera comunitaria.
Insegnamento sul tema: “Coraggio, popolo tutto del paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi, il mio Spirito sarà con voi” (cfr Aggeo 2,4-5) a cura di Giuseppe Bitonte
ore 11.30 Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Vincenzo Orofino
ore 15.00 Roveto ardente
ore 17.00 saluti e partenze.

La Via Crucis animata dalle Aggregazioni Laicali

A CAUSA DELLE AVVERSE CONDIZIONI METEO LA VIA CRUCIS E’ STATA RINVIATA A LUNEDI’ 26 MARZO, CON LO STESSO PROGRAMMA
Si terrà venerdì 23 marzo 2018, a San Giorgio Lucano, con appuntamento ai piedi della salita del Santuario di Santa Maria degli Angeli, la Via Crucis animata dalla Aggregazioni Laicali della Diocesi di Tursi-Lagonegro e organizzata dalla Consulta diocesana.
Il programma prevede:
ore 16.00 Raduno e possibilità di confessarsi
ore 16.45 Inizio della Via Crucis
ore 18.00 Celebrazione Eucaristica
per informazioni contattare:

La lettera del Vescovo alla Diocesi in occasione della Festa del Lentini

«La correzione non basta […]
bisogna che vi si unisca l’esempio.
E questo è il modo di santificare i figli.
L’esempio è un maestro
che si fa sentire senza parlare.
I fanciulli imparano
più con gli occhi che per le orecchie
e non sanno fare altro che copiare».
(D. LENTINI, Predica “L’educazione dei figli”)
 
 
Al Popolo di Dio
che è in Tursi-Lagonegro
 
Amiche e amici carissimi,
nel bel mezzo di questo speciale «Anno Lentiniano», dedicato all’approfondimento della vita, dell’insegnamento e della testi-monianza evangelica del Beato Domenico Lentini – da me indetto in occasione del Ventennale della sua Beatificazione avvenuta il 12 ottobre 1997 – celebriamo oggi la sua festa liturgica, impreziosita dalla presenza del Cardinale Angelo Amato – Prefetto della Congrega-zione delle Cause dei Santi – e degli eccellentissimi arcivescovi e vescovi delle diocesi lucane e limitrofe.
Questo particolare anno ci deve aiutare a guardare con maggiore interesse e più profonda intensità la vita del nostro Beato per imitarlo nelle virtù e progredire nel cam-mino verso la “misura alta della vita cristiana ordinaria”, che è la santità.
Diventare santi? Sì, questo è il compito che abbiamo davanti, perché questa è la volontà di Dio: la nostra santificazione (cfr. 1Ts 4,3). Dobbiamo diventare santi! Ce lo chiede il Signore, ce lo chiede il nostro cuore, ce lo chiede il Beato Domenico, il quale esortava i genitori a «fare i figli non già nobili, ricchi e grandi, ma farli santi, eredi del Paradiso e coeredi di Gesù Cristo con una santa educazione».
È possibile diventare santi. Crediamoci! Anche noi possiamo diventare santi. Anche a noi è chiesto di vivere «come si conviene ai santi» (Ef 5,3), da «ottimi cristiani e santi cittadini».
Diventare santi è una meta affascinante ma anche un compito impegnativo, poiché non si diventa santi casualmente. Per tutti la santità è il traguardo alto e luminoso di un lungo e preciso cammino spirituale, ascetico, educativo. Siamo chiamati, perciò, a formarci continuamente e a convertirci veramente per pervenire a una fede adulta e matura, capace di tenere insieme tutti gli aspetti della vita in Cristo.
La fede in Gesù Cristo è il fondamento di tutte le azioni del Beato Domenico e l’alimento della sua esistenza. Gesù Cristo è il suo bene, il suo tesoro, il suo tutto. Soprattutto Gesù crocifisso, poiché per avere «il Paradiso come frutto» occorre prima «coltivare l’albero della Croce», come lui stesso annuncia durante una predica sul Paradiso. Il Lentini è totalmente conquistato dall’amore traboccante che promana dalla Croce, così come è straordinariamente affascinato e attratto dalla presenza reale del Signore nell’Eucaristia, tanto che quando celebra la Messa appare come un «Angiol sull’altare». Per tutta la sua vita e con tutte le sue forze il Lentini ha sempre e solo cercato Dio, il suo gusto, il suo volere, la sua gloria.
Anche il nostro Beato, tuttavia, ha fatto esperienza della fragilità umana e ha avvertito la fatica della perfetta corrispondenza alla volontà di Dio. Ha predicato e praticato, perciò, la penitenza, l’ascesi e la preghiera, con la consapevolezza che senza l’aiuto di Dio e l’abbandono filiale nelle braccia del Padre, senza la mortificazione dei sensi e la rinuncia ai piaceri futili, senza un profondo lavoro su di sé non è possibile vincere le tentazioni e piacere a Dio.
Totalmente plasmato dall’ascolto attento della Parola di Dio e dall’incontro vivo con Gesù Eucari-stico, il Lentini si è messo al servizio dei poveri, ha educato i giovani, ha accompagnato le famiglie, con l’unica preoccupazione di aiutare le persone a realizzare il proprio bene e quello della comunità, riuscendo a coniugare in modo mirabile la fedeltà a Dio con la fedeltà all’uomo.
A noi il privilegio di averlo in cielo come intercessore presso Dio e in terra come maestro da imitare nella sequela incondizionata del Signore Gesù e nell’appartenenza lieta al Suo Corpo che è la Chiesa.
Mettiamoci concretamente alla scuola del Beato Lentini, sintoniz-zando il nostro cuore con il suo, per fare della Parola di Dio l’alimento di ogni giorno, dell’Eucaristia il farmaco di vita buona, della Confessione il luogo dell’amore pacificante.
Solo così può iniziare in noi quel cammino di vera conversione che ci permetterà di servire i poveri con generosa carità, di accompagnare i giovani con umile passione educa-tiva, di sostenere le famiglie nella delicata missione di essere culle di vita e scuole di amore.
La Vergine Maria, teneramente amata e devotamente venerata da don Domenico Lentini, ci accompa-gni nel nostro cammino spirituale e ci insegni a vivere in modo tale che tutto in noi abbia in Dio il suo inizio, il suo fine e il suo compimento.
Di vero cuore vi benedico.
 
Il vostro Vescovo
+ Vincenzo
 
Tursi, 25 febbraio 2018
Festa del Beato Domenico Lentini