Terzo e Quarto appuntamento di Dottrina sociale della Chiesa

“La SOLIDARIETÀ è l’altro nome della carità, è quanto è capace di umanizzare l’uomo distratto del nostro tempo, è ciò che mette in discussione eppure rende l’uomo capace di sentirsi felice di esistere perché l’altro lo completa, gli rivela la sua identità”.
Lo ha detto il Cardinal MONTENEGRO, don Franco, che è intervenuto al Cinema di Francavilla in Sinni nel contesto di Scuola di Cristianesimo, “voluta – ha ribadito Orofino – perché maturi un criterio di giudizio per stare nella realtà. Non un corso ma una scuola perché la fede ha a che fare veramente con la vita e vogliamo che diventi cultura”.
Le parole di Montenegro sono stata una lezione di vita offerta da una persona semplice, felice di amare, lui testimone e maestro autorevole della “chiesa del grembiule”, di come ci si prende cura dell’altro, ovunque… quindi anche a Lampedusa, nella diocesi da lui guidata. Sua Eminenza ha richiamato che si ha a che fare con Dio quando si prega e quando si continua il dialogo con l’Eterno a contatto con la sua carne, ogni uomo, povero incluso. Perché ogni creatura umana, nella sua unicità, è volto di Cristo, sua manifestazione storica. “E alle caritas, nelle parrocchie, – ha aggiunto il porporato – non compete sostituirsi ai fedeli nell’esercizio della delega all’amore ma tocca educare a questo stile di prossimità vero ogni cristiano delle nostre comunità”. Si è felici se si ama Cristo e se si aspira lietamente alla santità. Il sorriso sincero e il volto serafico del Presidente di Caritas Italiana, oltre che vescovo di Agrigento, ne sono prove incontestabili.
Giovanni Lo Pinto
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Bellissimo l’incontro a Francavilla in Sinni sul “bene comune, la dimensione sociale e comunitaria del bene morale“. Presente l’onorevole Enrico Letta che, con l’arte narrativa e lo spiccato acume di un “maestro vero”, ha offerto una lezione che ha abbracciato a tutto tondo lo scenario internazionale, la realtà educativa e l’impatto dei mezzi di comunicazione nei contesti vitali attuali. Partendo dalla Sacra Scrittura, dalla storia di Giuseppe e del faraone, ha presentato un incoraggiante quadro relazionale ed educativo. Non è mancato uno sguardo attento alla geografia e ai cambiamenti demografici dell’ultimo cinquantennio. Un europeista convinto che ha invitato a far sì che i valori fondanti la nostra civiltà possano essere al centro delle scelte: welfare (senza il quale non ci sarà bene comune), lotta alla corruzione e all’evasione fiscale (solo la comune appartenenza allo Stato aiuta a sostenere la causa di tutti). E infine ha affermato che solo una sussidiarietà autenticamente vissuta aiuta a leggere il Sud in un quadro profondamente unitivo del Paese che vada oltre federalismi e regionalismi mal interpretati che aprono alla sfiducia nei confronti di una “questione meridionale” perennemente aperta. Il tema era stato sollecitato da Edmondo Soave che, introducendo, ha presentato la forza della speranza cristiana che ardisce cercare il bene comune anche in una terra in cui, a cusa di tante vicissitudini, rischia di farla apparire fioca. La logica dell’incarnazione, ha affermato Soave, chiede di leggere la realtà con l’intelligenza della fede e questa è la sfida che sottostà al percorso di Scuola di Cristianesimo della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
Il vescovo Mons. Vincenzo Orofino ha concluso invitando a rinnovare l’incontro con Gesù Cristo che cambia la vita e le dona una direzione decisiva. Appartenere alla Chiesa – ha affermato il presule – fa la differenza. Ha lodato infine l’argomentazione del concetto di “restituzione” caro al già premier Letta che aveva presentato l’esperienza di una “scuola” alla quale prendono parte cento giovani italiani, sostenuta da borse di studio create con la generosità di tante persone che si sono realizzate nella vita lavorativa e che ora possono incoraggiare altri ragazzi ad uno sguardo oggettivo e lucido sulla realtà offerto da 40 figure autorevoli che diventano testimonial e narratori di come sia possibile “pensare e fare in grande”.
La sussidiarietà – ha affermato Letta – rende grande la persona e, al contempo, la società.
Appuntamento al 28 aprile quando sarà presente il Cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana, che guiderà la riflessione sulla solidarietà, principio sociale e virtù morale.
Tutti possono partecipare mentre sono particolarmente invitati, oltre agli operatori pastorali, gli amministratori e gli operatori sociali.
Giovanni Lo Pinto
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