Progetto di restauro conservativo della Cappella di Santa Maria dei Termini in Spinoso (PZ)

PROGETTO DI RESTAURO CONSERVATIVO DELLA CAPPELLA DI SANTA MARIA DEI TERMINI IN SPINOSO (PZ)

[PNRR, M1.C3 – Investimento 2.2] finanziato dall’Unione Europea

Next Generation EU Codice CUP: G89C22000210004

 

 

La Cappella costituisce una parte importante del patrimonio architettonico ed ecclesiastico della Diocesi di Tursi-Lagonegro. Per tali motivi e per la unicità architettonica e naturalistica, data dal contesto nel quale sorge, la Cappella assurge ad attrattore culturale all’interno del territorio e luogo di riferimento per la comunità parrocchiale che utilizza la Cappella stessa per la sua vita liturgica e pastorale nonché per l’importante festività nel mese di maggio.

Il culto Mariano, assieme a quello di San Rocco, per la popolazione lucana rappresenta, a buon diritto, un chiaro segno della cultura popolare, della tradizione e della fede religiosa.

Il toponimo della piccola cappella “dei Termini” rimanda, molto probabilmente, a questioni territoriali ben più antiche della comune datazione della cappella (XVIII sec.) giacché, ab immemorabili, essa appartiene a quel lungo tracciato della via Herculea, antica strada romana del III sec., ad opera di Diocleziano, che consentiva di collegare il Sannio alla Lucania. Uno dei tanti diverticoli dell’antica via, secondo l’attendibile studio pubblicato nell’opera “La via Herculea, itinerari culturali in Europa, FSE Basilicata 2007|2013, Radici di identità Europea”, era il tracciato che Sant’Arcangelo (direzione Policoro) attraversava Roccanova, San Martino d’Agri e Spinoso per arrivare a Grumentum e ricollegarsi al tracciato della via Herculea.

La cappella è composta da una piccola struttura a pianta quasi quadrata, ad aula unica, con l’altare posto ad Est (secondo l’antica tradizione costruttive e religiosa della cristianità) costituito da una mensa in muratura, addossata al muro, rialzata da due gradini che, nell’esiguo spazio, consentono di mettere in rilevanza la sacralità dello spazio sacro. Una piccola nicchia laterale dell’altare rappresenta, molto probabilmente, una antica traccia di un precedente ingresso della chiesa, testimoniato, peraltro, dai segni della tessitura muraria esterna e dell’arco di scarico in mattoncini di laterizio.

La struttura è composta da elementi in pietra naturale misti a elementi in laterizio, di probabile produzione locale data la storica presenza di importanti e diffuse fornaci di laterizio a Spinoso.

La facciata, probabilmente rimaneggiata nel corso del tempo, presenta un richiamo stilistico neoclassico con un portale in elementi lapidei e piattabanda in laterizio, mentre sulla copertura svetta una piccola vela campanaria che ospita una campana bronzea fusa nel XVIII sec, unico elemento datato della cappella che ne testimonia, certamente, la sua presenza in quell’epoca storica.

L’obiettivo del presente progetto è stato il restauro conservativo della Cappella della Madonna dei Termini e dell’antistante sagrato, ma anche la restituzione alla comunità locale, all’intera Diocesi e ai turisti visitatori di un luogo della cultura e della tradizione rurale che testimonia la devozione del popolo al culto mariano. Il restauro della Cappella della Madonna dei Termini, pertanto, oltre a garantire una conservazione della storia della tradizione legata alla figura della Madonna e alla tradizionale festa che annualmente coinvolge le comunità locali, favorisce la creazione di notevoli servizi a beneficio della fruizione culturale e turistica che già interessa il territorio.