Visita “ad limina apostolorum”

Venerdì 18 è previsto, per i Vescovi lucani, l’incontro con Papa Benedetto XVI, inserito nel contesto della visita “ad limina apostolorum”.
La visita ad limina è quella di ogni vescovo del mondo che è tenuto a recarsi dal Papa per riferirgli dello stato della diocesi affidatagli.
Un mezzo per conservare la comunione e una tradizione che risale agli albori della Chiesa.
Un gesto in tre tempi: il pellegrinaggio, il colloquio con Benedetto XVI e quello con i responsabili dei dicasteri vaticani. L’incontro dei pastori con Pietro, secondo la «Pastores gregis», è come il sangue che torna al cuore dalle estremità del corpo.
 
Da Avvenire di domenica 13 gennaio, pag. 6
Quella visita ogni cinque anni alle tombe degli Apostoli (DI GIACOMO GAMBASSI)
Ai vescovi italiani che fra il novembre 2006 e l’aprile 2007 avevano partecipato alla lo­ro prima visita ad limina del pontificato di Benedet­to XVI, il Papa aveva spie­gato di aver vissuto «un’e­sperienza di gioia oltre che un’occasione per conosce­re meglio le diocesi e per condividere le soddisfazio­ni e le preoccupazioni che accompagnano la solleci­tudine pastorale». E il per­corso gli era servito per co­noscere «la geografia ‘spi­rituale’ della bella Italia».
Nelle parole di Benedetto XVI è racchiuso il senso di questa tradizione che affonda le sue radici nei pri­mi secoli della Chiesa e che è sintetizzata nella formula latina del linguaggio eccle­siale da cui prende il nome. Un’espressione che è in realtà la contrazione della locuzione più ampia ad li­mina Apostolorum, ossia «alle soglie degli Apostoli». Ed è sulle tombe di Pietro e Paolo che giungono ogni cinque anni i pastori di tut­to il mondo. «Una manife­stazione e insieme un mez­zo di comunione fra i ve­scovi e la cattedra di Pietro», chiama le visite ad limina l’esortazione apostolica po­st-sinodale di Giovanni Paolo II Pastores gregis del 2003, che delinea la missio­ne del vescovo. Già il Codice di diritto ca­nonico stabilisce che cia­scun pastore «è tenuto a presentare ogni cinque an­ni una relazione al Sommo Pontefice sullo stato della diocesi affidatagli» e, quan­do deve consegnarla, si re­ca «nell’Urbe per venerare le tombe dei beati Aposto­li». Proprio la preghiera di fron­te ai sepolcri di Pietro e Paolo, che «indica il riferimen­to all’unica fede di cui essi diedero testimonianza a Roma con il loro martirio», è il primo dei tre momenti attorno a cui si snodano le visite ad limina. Certo, non si tratta di un appunta­mento protocollare, ma di un vero e proprio pellegri­naggio nei luoghi santi del­la città. La seconda tappa è l’incon­tro con il Papa. Un collo­quio personale fra il suc­cessore di Pietro e ogni ve­scovo che consente di san­cire «l’unità nella diversità» e creare una sorta di ponte fra la Chiesa universale e le Chiese particolari. L’esorta­zione Pastores gregis para­gona questo scambio al «movimento per il quale il sangue parte dal cuore ver­so le estremità del corpo e da queste torna al cuore». Così il «vedere Pietro» che è al centro della visita e ri­manda alla «garanzia ulti­ma dell’integrità della tra­dizione trasmetta dagli A­postoli» diventa anche e­spressione di collegialità.
Il terzo aspetto è l’incontro con i responsabili dei dica­steri della Curia Romana, che vengono informati «sui problemi concreti» delle diocesi in modo da «svol­gere al meglio il loro servi­zio». Con la formazione delle Conferenze episcopali, le visite ad limina si svolgono secondo una chiave territo­riale. Accadrà anche per la Chiesa italiana che Bene­detto XVI incontrerà nei prossimi mesi in base alle sedici regioni ecclesiasti­che.
Del resto questo istituto può essere considerato un segno tangibile della catto­licità della Chiesa. E nei pellegrinaggi «sulle soglie degli Apostoli» i pastori affidano nelle mani del Papa tutte le diocesi che, attraverso il lo­ro ministero episcopale, so­no unite al vescovo di Ro­ma. Da qui il richiamo alle legittime varietà che nello stile della collaborazione vengono valorizzate nel le­game con la Chiesa di Roma la quale, affermava sant’I­gnazio d’Antiochia, presie­de alla comunione univer­sale della carità. 
 
 
 
Il Video di TRMH24 che dice della partecipazione dei Vescovi alla mostra