“Camminare, edificare, confessare” sono i tre obiettivi che Papa Francesco ha consegnato alla Chiesa nella sua prima omelia da Vescovo di Roma e Papa del mondo cattolico.
Camminare con Cristo, edificare la nostra vita e i nostri progetti con Lui, confessare la nostra fede in Gesù senza paura e con gioia.
Mi vengono in mente i Discepoli del giorno di Pasqua che camminavano verso Emmaus in compagnia di Gesù Risorto, hanno edificato la loro fede mangiando il Corpo di Gesù, e sono corsi a confessare Gesù Risorto ai fratelli che erano rimasti a Gerusalemme!
Non è questo, fratelli e sorelle, l’Augurio santo che dobbiamo farci l’un l’altro? La nostra Diocesi per tre anni ha cercato di riflettere e di imitare i Discepoli di Emmaus, con un programma pastorale distribuito annualmente sui tre aspetti che hanno caratterizzato l’esperienza dei Discepoli di Emmaus: cammino-ascolto, Eucaristia-comunione, annuncio-missione: non sarà giunta l’ora, sull’invito del Papa, di riprendere il nostro cammino, per continuare ad ascoltare la Parola, a edificare la nostra Chiesa diocesana e a confessare con gioia la nostra fede?
Se poi aggiungiamo le stupende riflessioni rivolte al mondo intero durante l’omelia di inizio pontificato, di non aver paura dell’amore e della tenerezza e di essere custodi di Cristo, degli altri e del creato, custodendo anzitutto noi stessi, allora l’augurio per la Santa Pasqua è evidente e scontato: Facciamo nostre queste meravigliose riflessioni di Papa Francesco e proponiamoci di non lasciarlo solo! Camminiamo con lui, per rendere vero e credibile il messaggio della Pasqua: Cristo, nostra gioia, è risorto! Annunciamolo agli uomini e alle donne ogni giorno, con amore e tenerezza!
+ Francesco Nolè, Vescovo
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