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Solenne Concelebrazione a conclusione della Visita Pastorale di S.E. Mons. Vincenzo Orofino

nella Chiesa Concattedrale di Lagonegro sabato 7 dicembre 2024 alle ore 17.30

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 7 Dicembre 2024, alle ore 17.30, con una Solenne Celebrazione Eucaristica nella Chiesa Concattedrale di Lagonegro (PZ) si concluderà la Visita Pastorale di S.E. Mons. Vincenzo Orofino, Vescovo di Tursi-Lagonegro.

Durata tre anni esatti, la Visita Pastorale (che è iniziata all’Immacolata 2021) ha permesso al Vescovo di incontrare tutta la Chiesa Diocesana, i sacerdoti e i diaconi, i religiosi e i fedeli laici, le istituzioni presenti nel territorio e il mondo delle associazioni, visitando la realtà nelle sue diverse articolazioni.

I tre tempi della Visita hanno previsto un incontro dei Convisitatori con i consigli pastorali, in ogni parrocchia, e poi con i consigli per gli affari economici. A questi due momenti è seguita la visita paterna del Vescovo che ha vissuto, per alcuni giorni, la vita delle tante comunità come un buon padre, vivendo da pastore e guida, nel segno della cordialità delle relazioni e della condivisione della vita reale.

La Celebrazione di Conclusione della Visita Pastorale, ormai alle porte dell’Anno Santo 2025, permetterà al Presule di tracciare una sintesi del percorso portato avanti e di rilanciare l’impegno pastorale di tutta la Diocesi, in vista dei decreti che saranno presentati dal Vescovo stesso a tutte le parrocchie nella prossima primavera.

Il Vescovo Vincenzo Orofino esorta la Comunità diocesana a essere presente alla Celebrazione del 7 dicembre: “Durante la Visita Pastorale mi sono immerso nel ritmo quotidiano dei 39 paesi della Diocesi, rendendomi personalmente conto delle risorse, delle potenzialità e delle qualità che caratterizzano la loro vita, ma anche dei loro punti critici, delle loro esigenze e dei loro problemi. Ho trovato comunità fiere della loro storia civile e religiosa, profondamente segnate dai grandi valori della tradizione cristiana, ma anche condizionate da un certo isolamento e dalla mancanza di lavoro o dal lavoro precario e instabile. Comunità, comunque, non disposte a cedere alla tentazione della rassegnazione e a delegare ad altri le sorti del proprio avvenire, credendo nelle proprie possibilità di ripresa e reclamando quelle condizioni indispensabili per progettare e realizzare il proprio sviluppo in modo stabile e duraturo. Comunità che chiedono alle Istituzioni attenzione, vicinanza, impegno concreto ed efficace per scongiurare il rischio del ridimensionamento o della chiusura di alcune fondamentali strutture di servizio a favore delle popolazioni del nostro Sud della Basilicata”.

Per il Vescovo Orofino “le parrocchie della diocesi di Tursi-Lagonegro, pur impegnate in tante attività pastorali, hanno bisogno di ripensarsi ecclesialmente e di rinnovarsi spiritualmente per rispondere sempre meglio alla loro alta e difficile missione evangelizzatrice. Occorre una vera rinascita, personale e comunitaria. Anche tra noi, come ci chiede con insistenza Papa Francesco, occorre un cambiamento radicale, un cambiamento che non può lasciare le cose come stanno. Un cambiamento che non potrà mai essere il frutto di una nostra capacità organizzativa e programmatica, perché il rinnovamento ecclesiale è sempre opera dello Spirito, è sempre un dono che viene dall’alto (At 2,38; 10,47-48; 19,6).

Dalla visita pastorale emergono tre grandi sfide per la nostra Chiesa locale: educativa, spirituale, culturale”.

Appello dei Vescovi di Basilicata per ridare speranza alla nostra gente

 

 

 

 

 

 

 

Di fronte alla grave crisi che sta investendo diversi ambiti economici della Basilicata, tra i quali il settore automotive, con il rischio concreto di migliaia di posti di lavoro persi, noi Vescovi eleviamo ancora una volta un accorato appello a tutte le istituzioni e a tutti i cittadini.

  1. Siamo convinti che, in nome del Vangelo, occorre ridare speranza alla nostra gente. E’ urgente, infatti, una radicale presa di coscienza ed una straordinaria mobilitazione dei ‘mondi vitali’ della nostra Regione per vincere le sfide della transizione che ci attendono, riportando al centro la dimensione comunitaria della persona che vive e lavora nelle nostre fabbriche, nelle città e nelle aree interne. L’impatto socio-economico delle ultime  crisi mondiali, aggravato dalla pandemia e dalle instabili condizioni geo-politiche ha provocato anche nella nostra Regione, come in altre parti del Mezzogiorno, una marginalizzazione insostenibile ed un impoverimento demografico e sociale, la riduzione della base produttiva e occupazionale, la diseguaglianza tra cittadini e territori. La grande sfida  – nazionale ed europea – consiste nel proteggere i ceti sociali più fragili, il mondo del lavoro che cambia e spostare l’asse verso uno sviluppo più giusto, equo e solidale. La transizione ecologica è chiaramente necessaria ma non può avvenire a discapito della dignità delle persone in ogni dimensione del loro essere. Essa ci sfida rappresentando l’opportunità di fare nostro un nuovo modello di sviluppo che, riconoscendo la centralità del lavoro umano e della dignità della persona umana, risulti efficacemente capace di coniugare sostenibilità e giustizia economica, sociale ed ambientale.

 

  1. Il nostro territorio, pur segnato da evidenti criticità e contraddizioni, presenta notevoli potenzialità, purtroppo ancora inespresse e divise. Pensiamo ad esempio ai numerosi “beni comuni” che lo caratterizzano: ambiente, acqua, riserve delle aree forestali, ecc…. Tali risorse naturali, se adeguatamente valorizzate, possono senza alcun dubbio contribuire a rafforzare l’ossatura della nostra economia. La sfida che ci sta davanti è di sconfiggere un pessimismo latente ed una incapacità di una visione comune di rinascita socio-economica, avviando una ripresa oggettiva che non può prescindere dal porre la nostra Basilicata in rete con il resto del Mezzogiorno. È necessario anche favorire un protagonismo sinergico delle diverse aree del territorio, che superi squilibri e contrapposizioni. Noi Vescovi, con le nostre comunità ecclesiali, ancora una volta, auspichiamo un cambio di paradigma, capace di generare scelte nuove e coraggiose.

 

  1. Con la forza del Vangelo e con le ragioni delle donne e degli uomini di buona volontà che vogliono operare per il bene comune chiediamo:

A. Significativi investimenti infrastrutturali: anche alla luce della possibilità di autonomie differenziate, risulta non più derogabile fornire la nostra Regione di adeguate dotazioni infrastrutturali per superare l’isolamento e portare i nostri cittadini alla contemporaneità.

B. Nuove politiche industriali: occorre, infatti, un piano nazionale e regionale che sostenga la riconversione industriale, promuovendo investimenti in settori innovativi e a basso impatto ambientale, creando nuove opportunità occupazionali.

C. Investimenti nella formazione: è fondamentale garantire percorsi di formazione continua e di riqualificazione professionale, che superando l’atavico disallineamento tra domanda ed offerta, riescano finalmente a garantire  ai lavoratori le competenze necessarie per affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro. E’ prioritario garantire ai giovani la continuità dei percorsi formativi e lavorativi ed assicurare al territorio quelle professionalità tecniche, scientifiche ed umanistiche indispensabili per la ripresa e l’innovazione, concorrendo ad aumentare il numero dei giovani in possesso di una qualifica o di un diploma professionale, di un titolo di formazione terziaria e di laureati.

D. Politiche attive del lavoro: servono misure concrete per favorire il reinserimento lavorativo delle persone che perderanno il posto di lavoro, come incentivi all’autoimprenditorialità, tirocini e borse di studio. Non possiamo dimenticare, inoltre, le gravi ripercussioni che questa crisi sta avendo sui nostri giovani, già duramente provati dalla difficoltà di trovare un primo impiego stabile, e sulle donne, spesso costrette a conciliare lavoro e famiglia. È necessario introdurre azioni mirate per sostenere l’inserimento lavorativo dei giovani, attraverso Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) e tirocini professionalizzanti e, nel contempo, promuovere più efficacemente politiche di armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro per consentire alle donne di partecipare pienamente al mercato del lavoro e alla vita sociale del Paese. Essenziale è anche la creazione di contesti che favoriscano una più marcata radicazione sul territorio delle Università e dei Centri di Ricerca per implementare e sostenere le attività di formazione di uomini liberi, capaci di pensiero critico divergente, e la produzione di conoscenza e le attività di ricerca per il progresso della società. A tal fine, fondamentale è la sinergia con il sistema produttivo per il trasferimento delle conoscenze e delle migliori tecnologie disponibili.

 

Di assoluto rilievo è l’emergenza del settore auto per gli impatti indiscutibili di crisi e di tenuta del tessuto sociale ed ambientale che esso ha nella nostra Regione. Tutto ciò rappresenta indiscutibilmente il più significativo asse manifatturiero regionale: un settore che è ormai connaturato alla economia regionale, come distretto produttivo avanzato e foriero di quella cultura industriale che ha costituito la novità più rilevante della Basilicata moderna dopo gli anni ‘80. A livello internazionale, la tendenza alla decarbonizzazione ha prodotto nuovi scenari nel campo dell’automotive con effetti spesso di deindustrializzazione, con impatti socio-economici allarmanti e pericolosi per la tenuta sociale dei Paesi. I dati e le informazioni recenti non sono confortanti. Come emerge da report accreditati si registra un sostanziale arretramento sul piano occupazionale, con conseguenti preoccupazioni anche in presenza di piani di industrializzazione che prevedono la produzione di nuovi modelli, come ad esempio il caso dell’Azienda Stellantis. Occorre necessariamente ristabilire la “strategicità” dello stabilimento di Melfi. Siamo consapevoli che la crisi del settore è complessa e va approcciata in maniera sistematica. Sono necessari accordi e visioni coraggiose ed innovative a partire da alcuni temi e scelte fondamentali.

È tempo di agire in modo coordinato, coinvolgendo le parti sociali, l’Europa, il Governo nazionale e le istituzioni locali.

Insieme siamo chiamati tutti a costruire una visione di futuro per la nostra Basilicata, in cui la crescita economica vada di pari passo con la giustizia sociale e la tutela dell’ambiente.

 

Potenza, 1° dicembre 2024  –  I domenica di Avvento

I Vescovi di Basilicata

L’Agenda pastorale diocesana 2024-2025

Consegnata dal Vescovo alla Diocesi di Tursi-Lagonegro in occasione dell'Assemblea a Francavilla in Sinni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Noi sappiamo che “il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio” è la sinodalità, così come ci ha insegnato Papa Francesco nel discorso per la commemorazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, il 17 ottobre 2015. La Chiesa che vuole il Signore non può essere frutto della nostra opera e della nostra programmazione, ma unicamente dell’azione costante e sconvolgente dello Spirito Santo. Questo è l’insegnamento che proviene dall’icona biblica della Pentecoste, scelta come guida per la fase profetica del cammino sinodale (Atti 1,8.12-14; 2,1-13).

L’icona dello scorso anno – quella dei “Discepoli di Emmaus” – ci ha ricondotti a Gerusalemme, da dove i due discepoli erano partiti tristi e senza speranza e dove – dopo aver riconosciuto Gesù “nello spezzare del pane” – hanno fatto ritorno e hanno trovato “riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano «davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!»” (Cfr. Lc 24,31-35). Ripartiamo, dunque, da Gerusalemme!

Gerusalemme è la città della Pasqua, il punto di arrivo della missione terrena di Gesù, dove tutto l’umano viene vissuto, portato a compimento e salvato (la solitudine e la tentazione dell’autodeterminazione, la tristezza per l’abbandono degli amici e il dolore per la sofferenza fisica, la derisione qualunquista ma anche l’affetto materno di Maria e quello delle amiche e di Giovanni, l’amore totalizzante accolto e offerto).

Gerusalemme è la città della vita nuova che sgorga dalla risurrezione di Cristo Gesù, che arriva a noi attraverso il Battesimo e di cui facciamo esperienza nella Chiesa.

Gerusalemme è anche il punto di partenza della missione storica della Chiesa, è la città dove abitano coloro che hanno visto e incontrato il “risorto”, dove vive la comunità dei “risorti”, quella degli amici di Cristo Gesù, capaci di porre nel mondo germi di “vita risorta”: bella, redenta e attraente.

Anche la nuova icona biblica ci fa ripartire da Gerusalemme, ma non con la baldanza dei vincitori e l’esuberanza di persone “risorte” (come ci si aspetterebbe a causa della risurrezione di Gesù), bensì con la mortificazione di coloro che vivono nella fragilità (personale e comunitaria) e nello sconforto per la speranza tradita. Nella stanza posta al “piano superiore” del Cenacolo, quel giorno, c’è un gruppo di persone spaventate, ferite dal tradimento di uno di loro (Giuda), dal rinnegamento di colui che doveva confermare i suoi fratelli (Pietro, cfr. Lc 22,32), dall’abbandono degli altri (ai piedi della croce c’era solo la Madre, poche donne e Giovanni). Siamo, quindi, di fronte a una comunità ferita, che vive in modo totalmente inadeguato rispetto alla bellezza della vita che scaturisce della risurrezione di Gesù e al dono della grazia sacramentale. Una comunità ancora intrappolata nel recinto della logica umana, che non ha la dovuta fiducia nella grazia di Dio.

Una comunità minoritaria e smarrita che, comunque, si incontra e mostra interesse verso coloro che dicono che Gesù è vivo e lo hanno incontrato.

In questo contesto irrompe lo Spirito Santo e tutto cambia: ogni dubbio è vinto, ogni fragilità è superata, ogni smarrimento è mutato in coraggio. Non solo! Questa comunità, così minoritaria e ferita, testimonierà Gesù Cristo “fino ai confini della terra” (At 1,8), non per i propri meriti ma per la forza dello Spirito che è sceso su di loro.

La Chiesa di Pentecoste è fedele alla sua identità e coraggiosa nella sua missione perché è totalmente determinata dallo Spirito Santo: “ciò che è l’anima per il corpo umano, lo Spirito Santo lo è per il Corpo di Cristo che è la Chiesa” (S. AGOSTINO, Discorsi, 269).

Nella vita della Chiesa tutto avviene “nell’unità dello Spirito Santo”, cioè nell’unità che è lo Spirito Santo.»

 

(dall’Introduzione di S.E. Mons. Vincenzo Orofino all’Agenda Diocesana)


Editto per la causa di beatitificazione del Servo di Dio don TOMMASO LATRONICO

 

 

 

 

 

 

 

Causa di Beatificazione e Canonizzazione

del Servo di Dio

don TOMMASO LATRONICO

sacerdote diocesano

E D I T T O

In data 9 del mese di settembre dell’anno 2024 il sac. don Pierpaolo Cilla, legittimamente nominato come Postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio don Tommaso Latronico dall’Associazione “Amici di don Tommaso Latronico”, Attore della Causa, mi ha esibito il Libello di domanda, chiedendo l’inizio della Causa del Servo di Dio e dell’Inchiesta diocesana sulla vita e sulle virtù eroiche nonché sulla fama di santità e di segni dello stesso Servo di Dio.

In conformità a quanto stabilito dal n. 11b delle Norme da osservare nelle Inchieste diocesane nelle Cause dei Santi, pubblicate il 7 febbraio 1983 dalla Congregazione delle Cause dei Santi, con il presente Editto rendo pubblico il Libello di domanda del Postulatore e invito tutti i fedeli a fornirmi notizie utili riguardanti la Causa.

Dovendosi, inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lui attribuiti, ordiniamo, col presente EDITTO, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla Curia di Tursi-Lagonegro qualsiasi scritto che abbia come autore il Servo di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa.

Ricordiamo che col nome di scritti non s’intendono soltanto le opere stampate, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altra scrittura privata del Servo di Dio. Coloro che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata.

 

Dato a Tursi, il 16 del mese di settembre 2024

 

+ Vincenzo Carmine Orofino, Vescovo

don Vincenzo Di Tomaso, Vice Cancelliere


Assemblea Diocesana per la presentazione dell’Agenda Pastorale 2024-2025

A Francavilla in Sinni Domenica 22 Settembre 2024, dalle 17.00 alle 19.00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si terrà Domenica 22 Settembre 2024, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, a Francavilla in Sinni (Cineteatro Columbia) la presentazione dell’Agenda pastorale 2024-2025 che il Vescovo Mons. Vincenzo Orofino consegnerà alla Chiesa diocesana in occasione dell’annuale assemblea di inizio anno.
DA GERUSALEMME… AL MONDO, con Gesù di Nazareth, nostra grande Speranza” è il tema dell’Anno che vedrà impegnata la Chiesa Locale nella conclusione della Visita Pastorale e nella preparazione al Giubileo del 2025 che rappresenta il perno dell’impegno annuale.
Tutta la comunità diocesana è invitata a partecipare.

15 settembre, Giornata nazionale delle offerte per i sacerdoti

La Giornata Nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, giunta quest’anno alla XXXVI edizione, richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sul dovere di chi si dichiara cristiano e cattolico di sostenere anche economicamente la Chiesa con i suoi preti. Sarà celebrata in tutte le diocesi domenica 15 settembre.

 

 

 

 

Annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, uomini del dono e del perdono, costruttori di relazioni, attivi al fianco delle famiglie in difficoltà, degli anziani e dei giovani in cerca di occupazione. I sacerdoti offrono il loro tempo, sostengono le persone sole, accolgono i nuovi poveri, progettano reti solidali offrendo riposte concrete. Si affidano alla generosità delle comunità per essere liberi di servire tutti e svolgere il proprio ministero a tempo pieno.

La Giornata Nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, giunta quest’anno alla XXXVI edizione, richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sulla corresponsabilità.

“La Giornata Nazionale – spiega il responsabile del Servizio Promozione per il Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è una domenica in cui tutti noi praticanti esprimiamo la nostra gratitudine per il dono di sé che i nostri sacerdoti ci fanno ogni giorno, testimoni del Vangelo di Gesù, punti di riferimento nelle comunità, uomini di fede, speranza e prossimità. È un nostro dovere ed è necessario un impegno collettivo per sostenerli nella loro missione, … anche economicamente”.

“I sacerdoti – aggiunge Monzio Compagnoni – sono chiamati a spendersi interamente per le comunità loro affidate, e lo fanno ogni giorno in modo silenzioso e bellissimo. Per noi fedeli l’unico onere è quello di prenderci cura di loro e permettere loro di poter svolgere la propria missione sostenendoli anche economicamente. Le offerte deducibili sono lo strumento per garantire il loro sostentamento e la testimonianza della propria corresponsabilità alla vita della Chiesa. Basta un’offerta una volta l’anno, anche piccola, per essere veramente parte di questa famiglia”.

Nonostante siano state istituite 40 anni fa, a seguito della revisione concordataria le offerte deducibili costituiscono un argomento ancora poco compreso dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno.

Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi in via di sviluppo e 2.552 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2023 si è attestato appena sotto gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2023. È una cifra ancora molto lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 516,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire ai circa 32.000 sacerdoti una remunerazione intorno ai mille euro mensili per 12 mesi.

Su questo sito è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

 

(www.unitineldono.it)

Incontro degli Insegnanti di Religione Cattolica della diocesi

a Senise, lunedì 16 settembre 2024, alle ore 17.00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si terrà Lunedì 16 settembre 2024, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, a Senise, presso il Complesso monumentale di San Francesco d’Assisi, l’incontro di inizio anno scolastico degli insegnanti di Religione Cattolica della diocesi di Tursi-Lagonegro.

PROGRAMMA:

Accoglienza

Saluti e Introduzione della Prof.ssa Carmela Romano, direttore dell’Ufficio

Intervento programmatorio delle attività di Aggiornamento e Formazione

Condivisione

Conclusioni di S. E. Rev.ma Mons. Vincenzo Orofino, Vescovo

 

Ordinazione Sacerdotale di don Francesco Graziano

A Senise il 6 Agosto 2024 ore 18.30

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grati al Signore per la vocazione al ministero ordinato, la Diocesi di Tursi-Lagonegro, il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, la Comunità parrocchiale di Senise, insieme alla famiglia dell’Ordinando, annunciano con gioia l’Ordinazione Presbiterale del diacono don Francesco Graziano per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione di S.E. Rev.ma Mons. Vincenzo Orofino, Vescovo di Tursi-Lagonegro, martedì 6 Agosto 2024, Festa della Trasfigurazione del Signore, alle ore 18.30, Chiesa di san Francesco d’Assisi in Senise (PZ).

Grazie Nicola e Giuseppe per il vostro altruismo puro ed eroico!

Il Vescovo e i parroci di Nova Siri e Policoro partecipano al dolore che ha scosso la Comunità per la morte dei due Vigili del Fuoco Lasalata e Martino

 

 

 

 

 

 

Tursi, 18 luglio 2024

 

 

Ill.mo Signor Comandante Vigili del Fuoco – Policoro (MT)

Ill.mi Signori Sindaco e Presidente Consiglio Comunale – Nova Siri (MT)

 

 

Ancora scossi e attoniti per i tragici eventi accaduti ieri nel territorio di Nova Siri, seguiti con rispettoso e orante silenzio, esprimiamo ora la più profonda vicinanza ai Vigili del Fuoco e ai famigliari di Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, che con la preghiera affidiamo all’amore salvifico del Signore della Vita.

La tragica morte di due fedeli e generosi servitori della comunità interpella la coscienza di tutti noi e ci insegna a donare il tempo, le competenze e le energie per il bene di tutti. A tutti noi il dovere di non disperdere la testimonianza di  questi due “martiri del dovere”, che non hanno esitato a mettere in pericolo la loro esistenza terrena per proteggere la vita di altre persone, che nemmeno conoscevano. Altruismo puro ed eroico! Grazie, carissimi Giuseppe e Nicola. Il Signore vi doni la sua pace.

Mons. Vincenzo Orofino, Vescovo di Tursi-Lagonegro

                                                                         e i parroci di Nova Siri e Policoro


Domanda d’inserimento nell’elenco di merito per aspiranti Insegnanti di Religione Cattolica nelle scuole pubbliche per l’anno scolastico 2024-2025

 

 

 

 

 

Al fine di semplificare le procedure di richiesta di inserimento nell’Elenco diocesano di Merito 2024-2025 è possibile utilizzare i file allegati come pdf o documento di word.
Queste le indicazioni:
1. Per chi non ha mai presentato istanza di inserimento nell’Elenco diocesano di Merito, resta obbligatoria la compilazione del Modulo domanda per incarico, pubblicato di seguito.
Tale scheda deve essere compilata in ciascuna sua parte e inoltrata entro il 15 luglio 2024 all’indirizzo di posta elettronica tluds.istanze@gmail.com;
2. chi ha presentato per l’anno scolastico 2023-2024 la scheda per l’inserimento nell’Elenco diocesano di Merito, deve produrre una sua autodichiarazione (lo schema è allegato) nella quale dichiara che niente è variato rispetto al punteggio 2023-2024 o che nel corso dell’anno scolastico sono maturati, a seguito di servizio scolastico IdR, punteggi da sommare a quelli del 2023-2024; anche in questo caso la nota di richiesta di aggiornamento del punteggio va inoltrata entro il 15 luglio 2024 all’indirizzo di posta elettronica tluds.istanze@gmail.com;
3. anche da altre Diocesi è possibile inviare le richieste, compilando il Modulo Domanda per incarico e allegando la documentazione richiesta, trasmettendo quanto all’indirizzo mail indicato.

 

Tursi, 28 giugno 2024

Il Direttore

Prof.ssa Carmela ROMANO