Monsignor Agostino Superbo, a nome dei Vescovi lucani, ha indirizzato al Santo Padre Francesco un telegramma, col quale porge, assieme al rispetto filiale e all’obbedienza, la “vicinanza spirituale e pastorale, per l’annuncio della vita buona del Vangelo ai giovani, ai più deboli e indifesi”.
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Una Giornata Mondiale della Gioventù, quella di Rio de Janeiro, che per tanti tratti si assomiglia con quella di Colonia del 2005. A invitare è stato Benedetto XVI, come allora era stato Giovanni Paolo II. Papa Benedetto, che si era presentato al mondo “umile servitore della vigna del Signore”, scelto dai Cardinali il 19 aprile 2005, successore di Giovanni Paolo II il “grande”, voluto patrono delle GMG, raccolse l’eredità e sorprese il mondo con la sua semplicità e comunicatività, proseguendo il percorso già segnato per la vita della Chiesa. Una Chiesa giovane, più volte detta così da Papa Wojtyla.
Una “Chiesa viva”, ha ricordato Benedetto XVI, commosso, all’udienza generale del 27 febbraio 2013, l’ultima del suo Pontificato. Consapevole che negli otto anni in cui ha avuto tra le mani il timone, ci siano stati “giorni felici, ma anche momenti non facili, nei quali mi sono sentito come San Pietro in barca con i pescatori. Il Signore sembrava dormire, ma ho sempre saputo che in quella barca c’era. La barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua, e il Signore non la lascia affondare”, papa Benedetto è certo, lo ha ricordato ancora anche negli ultimi giorni del suo Pontificato, che la Chiesa è di Dio e non degli uomini.
Sarà Lui a scegliere chi gli succederà e, quindi, chi andrà in Suo nome anche a Rio de Janeiro, in Brasile, dal 23 al 28 luglio prossimo.
Invitando i giovani alla GMG Papa Ratzinger ha voluto scrivere loro sul tema dell’incontro: «Andate e fate discepoli tutti i popoli!» (cfr Mt 28,19). Il messaggio coglie in queste parole di Gesù “la grande esortazione missionaria che Cristo ha lasciato alla Chiesa intera e che rimane attuale ancora oggi, dopo duemila anni”. È nell’Anno della fede che si inserisce il percorso di preparazione alla GMG e la celebrazione della stessa; all’indomani del Sinodo dei Vescovi, dedicato a «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana». Il Pontefice emerito, nello stesso Messaggio, ha invitato i giovani cristiani di tutto il mondo ad essere “coinvolti in questo slancio missionario di tutta la Chiesa: far conoscere Cristo è il dono più prezioso che potete fare agli altri”.
Un invito che Papa Francesco ora è dunque chiamato a personalizzare, con l’impronta della gioiosa umiltà e la significativa semplicità che lo contraddistigue. Camminare, edificare, professare, i verbi usati per attualizzare la Parola di Dio nel contesto della Celebrazione per la Chiesa il 14 marzo scorso, si prestano benissimo quali pilastri su cui continuare a lavorare con i Giovani, nel solco della tradizione pontificia, aperti alla novità dello Spirito Santo che continua a soffiare.
La Pastorale Giovanile della Basilicata raccoglie tutto questo e vuole porgerlo con forza ai giovani della Regione.
Sabato 23 marzo 2013, nel pomeriggio, ha programmato un Raduno regionale di Giovani cristiani a Policoro (MT) perché vivano un momento forte in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, che si celebra in tutto il mondo nella Domenica delle Palme. All’accoglienza in Piazza Segni (ore 16.00) seguirà una “marcia con la croce” (Via Crucis) e la Catechesi, con uno spazio di tempo da dedicare al dialogo. A seguire alle 19.30 è previsto il concerto della rock band cristiana “Fuoco vivo”.
Un momento davvero importante per le Chiese di Basilicata che prepareranno poi la “missione dei giovani” (luglio prossimo in un luogo ancora da definire) e l’evento regionale di Maratea, programmato per il 27-28 luglio. Lì ci si raccoglierà ai piedi del Cristo Redentore, statua molto simile a quella maestosa di Rio in Brasile, in comunione con quanti saranno in America Latina, per seguire e accogliere la parola del prossimo Papa, riconoscendo in Lui il vicario di Cristo, colui che in suo nome, sarà in grado di abbracciare con il cuore tutta la Gioventù, presente e futuro della Chiesa.