Siamo abituati a sentir dire che il cristianesimo sappia e debba suscitare attrazione, che il cristiano dica che è felice di appartenere a Cristo e alla Chiesa. E davvero è così: solo ciò che è bello e affascinante merita di essere scelto e seguito.
Oggi non bisogna tralasciare la proposta, rivolta ai giovani, di vivere gioiosamente il legame con la Chiesa nelle parrocchie, nelle università, nelle città in cui si vive anche da “studenti fuori sede”. Il discepolo di Gesù è una persona, uomo o donna, davvero lieta di sentirsi a casa propria in ogni posto in cui vive l’esperienza di arricchimento culturale e di crescita umana.
“Il Signore ci chiama a realizzarci e a vivere le esperienze di ogni giorno perché vuole solo il nostro bene e desidera che la vita delle sue creature corrisponda al suo progetto”, lo ha detto il vescovo Vincenzo Orofino agli studenti che martedì 25 agosto si sono recati al Santuario della Madonna del Pollino in San Severino Lucano per una giornata proposta agli universitari della diocesi di Tursi-Lagonegro.
“Tutto è per noi, tutto quello che è puro, giusto, santo, bello, degno di vera gloria, tutto questo è cristiano ed è per il cristiano, è per noi”, il Vescovo lo ha ripetuto con forza agli studenti, invitandoli a non mettere da parte anche la possibilità di stuzzicare gli altri suscitando santa invidia o vivendo da dispettosi: “Non temete di offrire una testimonianza invidiabile, che merita una ammirazione particolare. L’università è la sorgente del nostro protagonismo attuale e futuro. Vogliamo scommettere con voi, vogliamo fidarci di voi e coltivare, custodire un rapporto di amicizia e di fraternità con voi, carissimi amici”.
L’invito del Vescovo e di don Antonio Donadio, responsabile della Pastorale Universitaria, è quello di cercarsi, di ritrovarsi e di coltivare relazioni significative e costruttive anche nei luoghi in cui si porta avanti il percorso di studi, bella fraternità e con grande disinvoltura.
Giovanni Lo Pinto