Il Concilio Vaticano II e la Nuova Evangelizzazione

Il Concilio Vaticano II e la Nuova Evangelizzazione
Questo il tema della brillante relazione tenuta da don Roberto Repole, presidente della Associazione Teologica Italiana, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2012-2013 dell’Istituto Teologico di Basilicata (ITB) a Potenza, il 12 novembre scorso. Alla presenza del Moderatore dell’Istituto teologico, Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo metropolita di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo, del Direttore dell’ITB, don Francesco Sirufo, che ha anche introdotto i lavori presentando il relatore, hanno preso parte all’iniziativa, oltre agli studenti e ai docenti, anche una nutrita rappresentanza di presbiteri della regione e di laici. La solenne inaugurazione dell’Anno accademico si è tenuta nell’Auditorium dell’Immacolata dei Seminari di Basilicata, in Viale Marconi. Don Roberto Repole, giovane teologo della sezione torinese della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, ha saputo rapire subito l’attenzione dei presenti, conducendoli ad una approfondita e nutrita riflessione sul Concilio Vaticano II, in questo Anno della Fede indetto dal Santo Padre Benedetto XVI a 50 anni dall’apertura dell’Assise ecumenica che ha cambiato il volto della Chiesa. Con il suo intervento, ricco e profondo, l’illustre teologo ha tracciato alcune linee di riflessione emergenti dal dettato conciliare e capaci di provocare istanze per una Nuova Evangelizzazione, anche all’indomani della chiusura del Sinodo dei Vescovi, tenuto nel mese di ottobre scorso in Vaticano. La relazione di don Roberto è stata articolata attorno a quattro snodi tematici, che continuano ad interrogare la teologia e la prassi pastorale della Chiesa. Prima di tutto si è sottolineata la novità del tenore dei testi del Concilio Vativano II rispetto a quelli precedenti. Nei concili della storia, infatti, la Chiesa si esprimeva con un linguaggio di condanna, in cui risuonavano gli attacchi agli errori della società. Di fronte alla complessità della società del XX secolo, invece, il Concilio Vaticano II ha proposto uno stile di documenti che sono stati definiti “costituzionali” (Hünermann), forieri dell’immagine di una Chiesa che conforta, illumina, orienta, chiarifica e dialoga con la società stessa. Per la Nuova Evangelizzazione essi ci insegnano che il vero cammino è quello di attingere all’autentica Tradizione della Chiesa, senza cedere nella tentazione del tradizionalismo, che “canonizza” schemi ecclesiologici degli ultimi decenni dell’800 e dei primi del ‘900, senza cogliere le provocazioni della contemporaneità. Nel secondo snodo tematico, definito come “modernità riconciliata”, don Repole ha sottolineato come per la Nuova Evangelizzazione sia necessario tener presente che il “regime di cristianità”, nel quale la Chiesa coincideva  pienamente con l’umanità intera, sia ormai superato e quindi la possibilità di non credere sia oggi molto più forte. Oggi, dunque, si deve pensare davvero ad un nuovo modo di evangelizzare, non secondo il vecchio schema pastorale di conservazione della cristianità. “Irruzione dell’alterità in varie dimensioni”, questo il titolo del terzo snodo tematico. Tenendo presente che la Chiesa si è lasciata interrogare dalla presenza delle altre religioni, il teologo ha citato il famoso testo della costituzione pastorale Gaudium et Spes, nel quale si legge: «Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale» (n. 22).
Da questa affermazione di portata epocale viene fuori come per la Nuova Evangelizzazione sia necessario recuperare un cristocentrismo radicale, che confermando la verità radicale della fede in Cristo, non teme il dialogo e il confronto con gli altri, a qualunque credo appartengano. Come snodo tematico finale, quindi, don Roberto ha proposto l’aspetto pastorale del Concilio, atteggiamento permanente di aggiornamento da parte della Chiesa. In questo modo la Nuova Evangelizzazione sarebbe quell’atto coraggioso mediante il quale interpretare la Parola di Dio eterna e immutabile, alla luce delle esigenze mutevoli degli uomini di ogni tempo.
 
don Luciano Labanca
 
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Il Direttore dell’Istituto Teologico del Seminario Maggiore di Basilicata, affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, prof. don Francesco Sifufo, è lieto di invitare alla inaugurazione dell’Anno Accademico 2013/2013 che si terrà a Potenza, presso l’Auditorium dell’Immacolata (in Viale Marconi, 104) lunedì 12 novembre 2012 alle ore 10.30.
Terrà la prolusione con una lectio magistralis il prof. don Roberto Repole, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana e docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Torino).
Tema che sarà trattato: “Il Concilio Vaticano II e la Nuova Evangelizzazione”.
Presiede S. E. Rev.ma Mons. Agostino Superbo, Moderatore dell’Istituto Teologico, Arcivescovo di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo e Metropolita di Basilicata.