Habemus Papam: Bergoglio, è Francesco

«Habemus Papam»: è il cardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, gesuita. Il nome che ha scelto per sé è Francesco. Alle 19.06 la tanto attesa fumata bianca ha annunciato l’elezione. Campane a festa a San Pietro e in tutta la Chiesa. Emozione in tutto il mondo. Fedeli in delirio in piazza. È il primo Papa sudamericano della storia.
 
Ecco le prime parole di Papa Francesco affacciato alla Loggia di San Pietro. «Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma; sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo alla fine del mondo. Ma siamo qui. Grazie dell’accoglienza. Preghiamo tutti insieme per il vescovo emerito di Roma». Un pensiero affettuoso a Ratzinger. Poi ha recitato con tutta la piazza il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria. «Adesso incominciamo questo cammino, vescovo e popolo, un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi cominciamo sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa bella città. Vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica. In silenzio fate questa preghiera di voi su di me”. Dopo la benedizione Urbi et Orbi, si è accomiatato: “Pregate per me, ci vediamo presto, domani voglio andare a pregare la Madonna perché custodisca tutta Roma. Buon riposo».
 
L’annuncio
È Jorge Mario Bergoglio il nuovo Papa della Chiesa cattolica. L’annuncio poco dopo le 20, quando il protodiacono Tauran si è affacciato alla Loggia di San Pietro. È il primo Papa sudamericano della storia e il primo gesuita eletto papa. È nato nel 1936 a Buenos Aires da una famiglia di emigrati piemontesi. È cardinale dal dal 2001 e dal 1998 è arcivescovo della capitale argentina.
 
La fumata bianca
Alle 19.06 la tanto attesa fumata bianca ha annunciato l’elezione del nuovo Papa. Campane a distesa a San Pietro, folla in giubilo. Ma è festa in tutta la Chiesa. È la terza fumata ottenuta alla quinta votazione nel secondo giorno di Conclave. La folla in Piazza San Pietro è esplosa in un enorme boato. Ci vorrà almeno mezz’ora perché il nuovo Pontefice si affacci alla Loggia di San Pietro.
 
Folla in delirio
Folla in delirio in piazza San Pietro dopo la fumata bianca che annuncia l’elezione del nuovo Papa. Grida di entusiamo, sventolio di bandiere tra le migliaia di fedeli che sono accorsi nonostante la pioggia. Al suono delle campane, la gente continua ad accorrere per poter vedere il Pontefice che tra qualche minuto si affaccerà al mondo intero. In piazza San Pietro sono entrate la banda pontificia e il picchetto delle Guardie Svizzere in alta uniforme. La banda che ha intonato l’inno dello Stato della Città del Vaticano, portando la bandiera bianca e gialla si è schierato sul sagrato della Basilica sotto la Loggia centrale da dove tra poco si affaccerà il protodiacono, cardinale Tauran per annunciare al mondo il nome del nuovo papa. Poco dopo è giunto in piazza anche un drappello delle Forze armate, anch’essi in alta uniforme per rendere l’omaggio del nostro Paese al Papa eletto.
 
L’attesa
In questo intervallo di tempo, che sembra lunghissimo, il nuovo Papa dovrà seguire alcuni riti: prima della fumata c’è già l’atto di accettazione nelle mani del cardinale Giovanni Battista Re. Segue la fumata, poi il passaggio nella Stanze delle lacrime per indossare le vesti papali, poi il ritorno nella Sistina, una piccola cerimonia di preghiera, poi l’atto di ossequio e obbedienza dei cardinali al nuovo Papa e l’intonazione del Te Deum che segna la chiusura del Conclave. Poi l’affaccio alla Loggia.
 
Sarà il primo dei cardinali diaconi, Jean Louis Tauran, ad annunciare al popolo in attesa l’avvenuta elezione e il nome del nuovo Papa.