Rendere visibile il grande sì della fede

La Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali (CDAL) di Tursi-Lagonegro, costituita da un anno circa, è un organismo di comunione, di confronto dei cammini che ogni associazione, movimento e realtà ecclesiale porta avanti per l’edificazione degli aderenti.
Per l’Anno della Fede ha pensato ad un itinerario formativo con dei “seminari di approfondimento”, sul tema: “Rendere visibile il grande Sì della fede”.
Si è celebrato il primo di questi nella Sala Conferenze della Cattedrale di Tursi sabato 1 dicembre scorso. Presenti: il Vescovo, don Salvatore De Pizzo, nelle vesti di vicario episcopale per il laicato, e Anna Maria Bianchi, presidente della CDAL.
È stata invitata la prof.ssa Giuseppina De Simone, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale in Napoli e responsabile della CDAL della Diocesi di Nola.
Questo primo seminario è stato voluto attorno al tema: “Laici credenti oggi, provocati dal Concilio”.
Sottolineato lo specifico dei fedeli laici nella Chiesa, la Bianchi ha ribadito che “tocca a loro portare il messaggio di Cristo in quei luoghi dove, senza il loro apporto, non potrebbe mai giungere il Vangelo”. Oggi, come cinquant’anni fa, occorre animare la storia dal di dentro, con questo slancio.
La De Simone è partita dall’affermare che il Concilio continua ad essere “provocazione per la vita di ogni credente, ad avere una forza vitale per ogni battezzato, qualsiasi sia la vocazione specifica a cui è chiamato”.
Papa Benedetto ha riaffermato che il Vaticano II sia un dono, un segno ed una forza vitale per la Chiesa. Non per nulla Giovanni Paolo II lo diceva “bussola”, criterio di orientamento e di lettura del presente, aperti al futuro.
Il Concilio è stato davvero un evento di grazia, che ha ringiovanito il volto della Chiesa e l’ha aperta ad un nuovo stile, dialogico, ricucendo il rapporto tra Chiesa e mondo!
Cinquant’anni nella vita della Chiesa sono poca cosa, siamo in un cammino aperto.
Paolo VI diceva paradigma della spiritualità del Concilio il Buon Samaritano, inteso come “colui che si mette al servizio perché l’altro sia aiutato a ritrovare la sua vita”.
La Chiesa sa di non poter non essere nel mondo. Il suo rapporto con il mondo deve incarnare la relazione di Cristo col mondo, come Cristo, con Cristo e per Cristo; è un piegarsi perché l’altro trovi il suo orientamento, cammini verso e con la Verità.
L’autocoscienza della Chiesa oggi la porta a guardare il mondo con gli occhi di Dio, sapendo che è Lui l’unico salvatore e che Lei, sua Sposa, sia mediatrice e sacramento della salvezza stessa.
Ribadita la prospettiva cristocentrica del Concilio, la relatrice ha insistito sulla svolta antropologica che porta a leggere l’uomo nella sua realtà misterica, destinatario dell’amore di Dio e, al contempo, chiamato a valorizzare doni e carismi a lui affidati. A questo è chiamato ogni cristiano.
Infine la De Simone alla domanda su che cosa devono fare i fedeli laici per compiere le opere di Dio, rispondeva che non possono prescindere da “confessare, celebrare, testimoniare la fede”. Occorre essere sapientemente impegnati a comprendere i contenuti della fede e a dire le ragioni della fede!
Il mondo attende una testimonianza credibile (Porta Fidei, 15)! Provocati dal Concilio occorre cominciare e continuare a cantare, senza posa, le meraviglie del Signore!
Il Vescovo Nolè ha concluso citando Benedetto XVI e affermando che l’unico vangelo che il mondo legge oggi è la vita dei credenti! Paragonata la fede ad un cerino, l’ha definita quella luce che non si può fingere di non vedere. Ha inoltre incoraggiato tutti i fedeli laici a conoscere i documenti del Concilio e a insegnarli, a comunicarli con zelo e impegno.
La fede è bellezza. Di tutti il dovere di convincerne il mondo.
Il prossimo appuntamento è per sabato 6 aprile 2013 a Lagonegro – San Giuseppe, quando la CDAL ha programmato il secondo seminario.