https://www.facebook.com/diocesi.tursilagonegro/videos/396698318210895/
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Domenica 15 novembre 2020, dalle ore 17.30 alle ore 19.30, si svolgerà a distanza il primo dei quattro focus previsti nel percorso ecclesiale annuale “In ascolto del creato”, finalizzato alla “conversione ecologica globale” personale e comunitaria, proposto dal Consiglio Pastorale Diocesano e dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
È possibile partecipare tramite la pagina Facebook “Diocesi Tursi-Lagonegro” o la piattaforma Zoom (ID 817 3277 0614 – Pw 661292).
Interviene il prof. don Enzo Appella, docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – sezione San Luigi
Il programma prevede la preghiera iniziale, guidata da don Gianluca Bellusci, Assistente della CDAL e la presentazione dei lavori da parte di Anna Maria Bianchi, Presidente CDAL.
Quindi il prof. don Enzo Appella terrà la Relazione: “Uomo di terra, di luce divina. La teologia della creazione di Genesi 1-2”. A seguire l’interazione a distanza e le indicazioni per continuare il lavoro nelle Parrocchie. Per porre al Relatore domande scritte attinenti alla tematica affrontata, durante il focus è disponibile il numero telefonico 375 5933457 (solo whatsapp).
don Giovanni Lo Pinto
Pellegrini, non vagabondi
Il sentiero è da sempre immagine privilegiata del viaggio, a sua volta metafora pedagogica e della vita. Un sentiero acciottolato è l’immagine che ci accompagnerà nel percorso di approfondimento della Laudato si’. Anche la Lumen Gentium coglie il Popolo di Dio come popolo pellegrinante e negli Atti i cristiani sono definiti “quelli della via”. Sono quelli della via sia i pellegrini sia i vagabondi, ma il pellegrino ha una meta, sa dove sta andando, il vagabondo no e rischia di perdersi.
Certamente vivere nella post-modernità costringe a ridefinire continuamente la propria identità, ricostruendosi nella variabilità delle situazioni e degli eventi. Questo genera incertezza ed ansia, che si cerca di placare con un fare affannoso ed affannato. Per imparare a sostare, per nutrire quel convincimento che consente, per dirla con Marc Augè, il passaggio dal semplice fare, che si esaurisce nel gesto, all’agire cosciente e finalizzato, capace di gettare oltre il cuore e la mente, abbiamo iniziato concedendoci un “pellegrinaggio contemplativo” in un luogo di grande bellezza sabato 5 settembre 2020 presso il Lago Sirino in Nemoli.
Adesso può iniziare un altro tipo di pellegrinaggio, alla scoperta e approfondimento degli “assi portanti” nella Laudato si’, per entrare in sintonia con alcuni suoi punti essenziali, come la presenza di un’unica grande crisi sociale e ambientale insieme, per cui occorre rispondere al grido della terra e al grido dei poveri mantenendo l’interconnessione, e come la necessità che l’uomo riscopra il suo “posto giusto” nel creato per recuperare una sana relazione con Dio, con gli altri, con la natura, oltre che con se stesso. In questa armonia sta l’integralità anche della conversione globale a cui Papa Francesco accoratamente ci richiama. È la prospettiva che sottende e rende ragione dei vari interventi che si possono attivare, delle varie azioni che si possono proporre e attuare.
Al di fuori di questo orizzonte non ci sarebbe differenza sostanziale fra azione cristiana e interventi di varie associazioni ambientaliste. È il doppio perché, motivazionale e finalistico, a fare la differenza e a sostenere “In ascolto del creato”, percorso formativo laboratoriale scandito su quattro aspetti focali. L’iter processuale mira a coinvolgere fin dall’inizio tutte le comunità parrocchiali diocesane attraverso i Consigli Pastorali, chiamati a riflettere su schede predisposte da esperti-testimoni per approfondire il messaggio dell’enciclica e declinarne la ricezione locale. Gli esiti confluiscono in sintesi per zone pastorali, restituite sistematicamente alle Parrocchie e proposte all’esperto-testimone come base di confronto.
Per essere pellegrini serve viaggiare leggeri, spogliarsi del superfluo guardando alla spogliazione di Francesco d’Assisi, che è l’icona della sua conversione. Viaggiare leggeri con solo l’essenziale, che dipende dalla meta e dalla durata del viaggio. Per questo viaggio l’essenziale è ritornare alla sorgente dell’incontro con il Signore per riscoprire la relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Vivere una spiritualità legata alla Laudato si’ e fare un percorso di conversione ecologica è qualcosa in più rispetto al cambiamento del proprio stile di vita: vuol dire sentirsi parte del creato, ritrovare nel creato il proprio “posto giusto”. Per farlo è imprescindibile una riflessione sulla teologia della creazione, avvalendosi di un esperto che in modo documentato e argomentato, con riferimenti precisi alla Scrittura, ci aiuti a superare preconcetti e interpretazioni riduttive ed errate del “dominio” sul creato. Ci farà questo dono il prof. don Enzo Appella, docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, che ci guiderà nel primo focus, basilare per l’intero percorso, centrato sulla teologia della creazione.
Potrebbe diventare occasione preziosa per riappropriarci di una visione e missione che abbia la sua essenza nel Vangelo contestualizzato, attualizzato e vissuto e la sua prassi nell’etica della “cura”. Non si tratta di aggiungere progetti “nostri” ai tanti altri già in campo, ma di saper indicare costantemente l’oltre di ogni progetto umano. E tendere a una conversione comunitaria radicata nella consapevolezza che abbiamo bisogno di una comunità per vivere la Laudato si’, per vivere il Vangelo: il Padre Nostro è una preghiera al plurale.
Anna Maria Bianchi, Presidente CDAL di Tursi-Lagonegro