Non c’è lavoro senza dignità

«Il grido del precari è realmente la periferia che, più di tutte, domanda luce, che ci chiede premura». Così la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, nel Messaggio per la giornata del primo maggio. Una visione solidale di attenzione al fragile, affermano i Vescovi, «si impara già in famiglia, che si fa scuola sociale nel suo stesso esserci».
«Vanno perciò coniugati – scrivono ancora – i tempi del lavoro con i tempi della famiglia, perché è da questa sorgente, vicina, unita e riconciliata, che può sgorgare un flusso vitale, capace di aiutarci a gestire questa crisi, etica, sociale ed economica».
 
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