Muove i suoi passi dal Vangelo della prima domenica di Quaresima il messaggio che il Vescovo Mons. Francesco Nolè indirizza ai cristiani della Diocesi di Tursi-Lagonegro, ormai alle porte del tempo santo che, a partire dalle Ceneri ci preparerà alla celebrazione della Pasqua del Signore. Insieme a Cristo anche noi siamo chiamati ad accogliere la logica delle tentazioni, del combattimento, per essere rafforzati nelle motivazioni del nostro appartenere a Dio Trinità. Sorretti dalla grazia dello Spirito Santo, che opera nel cuore di chi crede, ogni cristiano ha modo di camminare incontro a Cristo per appropriarsi della gioia della Pasqua. E’ il cuore del Messaggio che, puntuale, viene inviato ogni anno in occasione della Quaresima.
Quaranta giorni – scrive il Vescovo – come quaranta furono gli anni di Israele che, pellegrino nel deserto, fu tentato e cadde dinanzi alla tentazione. La prova non è contro l’uomo ma rientra nella logica del suo doversi purificare, dover mettere da parte ciò che appesantisce il cammino che il Divin Maestro gli propone perché sia felice. L’essenzialità, che la Quaresima propone come stile di vita, è la perla che, in questo particolare momento della storia, può rendere veramente lieto l’uomo, non in forza degli averi o del potere, ma per la gioia di essere figlio, di appartenere a Dio, di essere amato, accompagnato, sostenuto all’interno della Comunità credente.
Il silenzio, la lettura e la meditazione della parola di Dio e della vita dei santi, assieme alla carità vissuta, possono essere le pratiche buone da incentivare e promuovere a livello personale, familiare e associativo. Un tempo di ascolto orante, una palestra di vita cristiana fatta della gestualità semplice del raccontarsi la fede: gli ingredienti che rendano motivante e valido un cammino di conversione per ottimizzare il nostro rapporto con Dio e renderlo più autentico.
Un percorso che porti a sperimentare la grazia che viene dal rimetterci in cammino, sulla strada della luce, passando per la via della croce, trasparenza della ‘vita buona’ che la Chiesa italiana ha indicato come itinerario educativo per il secondo decennio del terzo millennio. Solo la Parola di Gesù – aggiunge il presule – è Parola buona e Parola di vita, come è detto in “Educare alla vita buona del Vangelo” (al n. 4): «In qualità di pastori, posti al servizio delle comunità che ci sono affidate, proponiamo le nostre riflessioni sull’educazione a partire dall’incontro con Gesù Cristo e il suo Vangelo, del quale ogni giorno sperimentiamo la forza sanante e liberante… Il Vangelo fa emergere in ognuno le domande più urgenti e profonde, permette di comprenderne l’importanza, di dare un ordine ai problemi e di collocarli nell’orizzonte della vita sociale».
Il Messaggio si conclude rinnovando ai Sacerdoti, ai Consacrati, ai Diaconi, ai Seminaristi e agli Operatori Pastorali l’invito del Signore: «Convertitevi e credete al Vangelo». Questo è rivolto anzitutto a noi, perché attraverso la nostra vita gioiosa e coerente, possa essere accolto dai fratelli e dalle sorelle ai quali siamo inviati!
Quaranta giorni – scrive il Vescovo – come quaranta furono gli anni di Israele che, pellegrino nel deserto, fu tentato e cadde dinanzi alla tentazione. La prova non è contro l’uomo ma rientra nella logica del suo doversi purificare, dover mettere da parte ciò che appesantisce il cammino che il Divin Maestro gli propone perché sia felice. L’essenzialità, che la Quaresima propone come stile di vita, è la perla che, in questo particolare momento della storia, può rendere veramente lieto l’uomo, non in forza degli averi o del potere, ma per la gioia di essere figlio, di appartenere a Dio, di essere amato, accompagnato, sostenuto all’interno della Comunità credente.
Il silenzio, la lettura e la meditazione della parola di Dio e della vita dei santi, assieme alla carità vissuta, possono essere le pratiche buone da incentivare e promuovere a livello personale, familiare e associativo. Un tempo di ascolto orante, una palestra di vita cristiana fatta della gestualità semplice del raccontarsi la fede: gli ingredienti che rendano motivante e valido un cammino di conversione per ottimizzare il nostro rapporto con Dio e renderlo più autentico.
Un percorso che porti a sperimentare la grazia che viene dal rimetterci in cammino, sulla strada della luce, passando per la via della croce, trasparenza della ‘vita buona’ che la Chiesa italiana ha indicato come itinerario educativo per il secondo decennio del terzo millennio. Solo la Parola di Gesù – aggiunge il presule – è Parola buona e Parola di vita, come è detto in “Educare alla vita buona del Vangelo” (al n. 4): «In qualità di pastori, posti al servizio delle comunità che ci sono affidate, proponiamo le nostre riflessioni sull’educazione a partire dall’incontro con Gesù Cristo e il suo Vangelo, del quale ogni giorno sperimentiamo la forza sanante e liberante… Il Vangelo fa emergere in ognuno le domande più urgenti e profonde, permette di comprenderne l’importanza, di dare un ordine ai problemi e di collocarli nell’orizzonte della vita sociale».
Il Messaggio si conclude rinnovando ai Sacerdoti, ai Consacrati, ai Diaconi, ai Seminaristi e agli Operatori Pastorali l’invito del Signore: «Convertitevi e credete al Vangelo». Questo è rivolto anzitutto a noi, perché attraverso la nostra vita gioiosa e coerente, possa essere accolto dai fratelli e dalle sorelle ai quali siamo inviati!
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