Giornata della Vita 2014 a Francavilla in Sinni

“Generare futuro” è il tema che i Vescovi italiani hanno scelto e sviluppato nel Messaggio che hanno fatto giungere in occasione della Giornata della Vita che anche quest’anno la Commissione per la Pastorale della Famiglia di Tursi-Lagonegro ha voluto celebrare, a livello diocesano, a Francavilla in Sinni domenica 2 febbraio scorso.
La nostra società è carente di adeguate politiche familiari e gravata da una grande pressione fiscale e da una triste cultura diffidente verso la vita. Questa consapevolezza dovrebbe richiamare il nostro Paese ad adottare un modello di civiltà indispensabile per coltivare il valore della vita in tutte le sue fasi, dal concepimento alla nascita e alla morte, sostenendo un’autentica “cultura dell’incontro”, come chiede papa Francesco. In questi nostri strani tempi, logiche di convenienza materiale ci vorrebbero allontanare dal rispetto della vita e della sofferenza, e dalla solidarietà per l’individuo, specialmente se debole, come si verifica con la tendenza ad abbandonare al loro destino ammalati anziani o disabili o persone in fin di vita, dimettendoli anzi tempo dalle strutture sanitarie per un concetto di risparmio, senza una adeguata protezione alternativa. È indubbio che da tempo in Italia si registrano tentativi di legalizzare forme diverse e indirette di eutanasia, trascurando problemi di assistenza ai malati, spingendo la società ad essere selettiva sulla vita e sulla morte dei suoi membri attraverso una licenza di uccidere in contrasto anche con gli insegnamenti di Ippocrate, padre della medicina.
La regia entusiasta del Centro di Aiuto alla Vita di Policoro ha messo insieme esperienze e testimonianze belle e significative: Paola Geraci, ginecologa, direttore dell’Ufficio di Pastorale della Salute della Diocesi di Palermo, ha svolto la relazione principale. Con un taglio di fiducia nell’operato di tanti educatori, aperta alla speranza cristiana, la Geraci ha aperto con il riferimento alla necessità di conoscere e “combattere” la teoria del gender. Benedetto XVI e i Vescovi italiani – ha ricordato la relatrice ai presenti – hanno insistito tanto sulla sfida educativa, per dirimere il percorso che porta alla deriva culturale. Ha richiamato, quindi, il percorso seguito all’approvazione della Legge sull’aborto, cosiddetta “Legge della tutela della Maternità”. Sostenere la vita, in ogni stagione dell’esistenza, è compito a cui educarci in uno stile di amore intergenerazionale.
Straordinaria la testimonianza di Fabio e Tiziana, coniugi romani che, con un solo stipendio dentro casa, hanno accolto, come dono di Dio, undici figli. Hanno presentato la loro esperienza familiare con una normalità sconvolgente: preghiera quotidiana, gesti di tenerezza e di affetto, di amore a Dio e alla vita. Paternità e maternità sono compiti che appagano davvero l’esistenza umana. I segreti della loro famiglia e della loro gioia? Fiducia nello Spirito Santo, costanza di un rapporto con la Provvidenza divina, amore reciproco e lo stile di sobrietà.
L’Associazione “Family Line”, presentata dal prof. Cifarelli e dalla dottoressa Ferraiuolo, che opera in Basilicata, è una realtà nuova di supporto e cura di situazioni di vita che vanno dalla compagnia a persone anziane al supporto psicologico e all’assistenza a tutto tondo: dai bisogni quotidiani al sostegno spirituale. Modi costruttivi di aprirsi al futuro, aiutando ad amare, e talvolta ad accettare, il presente.
I canti di Gianni Guerriero, ode straordinaria alla vita, tratti dal cd “Un soffio di speranza”, scritto e cantato da lui, giovane cantautore senisese, ha fatto vibrare sentimenti e cuori dei presenti. “Soffio di speranza”, “Il timoniere”, “Se sarai con lui”, “Eterno Padre” e “Benedicici”, i brani che ha cantato durante la celebrazione della Giornata.
Un momento davvero bello, motivante, che incoraggia l’impegno di tutti i giorni: Monsignor Francesco Nolè, nostro Vescovo, ha concluso affermando che occorre mostrare la bellezza della vita, dell’accoglienza della vita, del matrimonio: “Accogliere e accompagnare nella crescita ogni vita umana, nella serenità di una famiglia normale, non ci faccia chiudere ma ci apra alla gioia”.
Generare la vita è generare il futuro, anche e soprattutto oggi, nel tempo della crisi; da essa si può uscire mettendo i genitori nella condizione di realizzare le loro scelte e i loro progetti. Non lo dicono solo i Vescovi italiani. Lo conferma la logica di chi è capace di valorizzare il buon senso umano, aperto alla cultura dell’incontro, rigettando quella dello scarto.