Convegno Diocesano di Azione Cattolica, 24 giugno 2012

A conclusione dell’anno associativo di Azione Cattolica (AC), la Presidenza Diocesana di Tursi-Lagonegro propone un grande Convegno a cui invita tutti i responsabili parrocchiali dell’associazione, i soci e il mondo delle istituzioni che opera sul territorio della Diocesi.
Domenica 24 giugno 2012, a partire dalle ore 9.00, appuntamento presso la Sala Ricevimenti “Piccolo Paradiso” in Agromonte di Latronico, lungo la Strada Statale Sinnica.
Tema scelto per il Convegno diocesano, in continuità con l’impegno ecclesiale universale, è “Laici corresponsabili nella Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede”. Sarà presente, oltre al vescovo Mons. Francesco Nolè, il presidente nazionale di AC Franco Miano.
Martedì scorso, 19 giugno, sono stati presentati i Lineamenta dell’Istrumentum laboris in vista del Sinodo dei Vescovi, che si terrà dal 7 al 28 ottobre 2012, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.
“Il Sinodo – si legge nell’Istrumentum laboris – sarà un’occasione propizia per dare risalto alla domanda di conversione e all’esigenza di santità che tanti anniversari – primo fra tutti il 50° del Concilio Vaticano II – accendono; il Sinodo sarà il luogo in cui prendere a cuore e rilanciare quell’invito a riscoprire la fede che, dopo essere germogliato nel Concilio Vaticano II e ripreso una prima volta nell’Anno della Fede indetto da Papa Paolo VI, è stato riproposto a noi oggi da Papa Benedetto XVI. È dentro questo quadro che il Sinodo lavorerà al tema della nuova evangelizzazione”.
E’ all’interno di questo orizzonte che l’AC vuole rileggere il proprio della sua specificità nella Chiesa e nella storia per vivere fino in fondo lo slancio missionario della Chiesa in prima persona.
Il Convegno con il Presidente Nazionale si pone a termine di un anno che, come AC di Tursi-Lagonegro, è stato dedicato alla riscoperta del Progetto formativo, riletto alla luce del percorso di formazione permanente dei Responsabili.
“L’intento – afferma Michele Tridente, presidente Diocesano – vuole essere quello di focalizzare l’attenzione sulla necessità della formazione teologica, biblica e pastorale permanente per far crescere la corresponsabilità laicale in modo da sensibilizzare e aprire i laici cristiani alla sfida sempre più urgente della «nuova evangelizzazione». Occorrono, cioè, laici cristiani che, senza paura, portino il Vangelo negli ambienti di vita quotidiana (la famiglia, il lavoro, il tempo libero) e che, forti dell’esperienza in questi campi, si sforzino, insieme ai pastori, di rispondere alle urgenze che questo tempo ci pone dinanzi, come uomini, cristiani e cittadini”.
La preparazione della giornata del 24 giugno ha visto la collaborazione di tutti i settori.
In particolare il settore Giovani e l’ACR si sono occupate di organizzare il momento pomeridiano di festa e di testimonianze e di animare la liturgia.
Il prossimo anno associativo sarà dedicato allo studio di alcuni documenti conciliari, trovandoci nella felice ricorrenza del 50° dell’apertura del Vaticano II, e a continuare l’impegno dell’AC nella formazione di un laicato maturo e responsabile che sia capace di accogliere, senza timori e ripiegamenti sul passato, la sfida della nuova evangelizzazione, seguendo l’invito del Santo Padre Benedetto XVI per l’ormai vicinissimo Anno della fede a riscoprire la fede cristiana per poi professarla con gioia, celebrarla con amore nella liturgia, testimoniarla con coerenza.
La missione evangelizzatrice della Chiesa è chiamata oggi, sempre secondo i Lineamenta in vista del Sinodo, a misurarsi “con trasformazioni sociali e culturali che stanno profondamente modificando la percezione che l’uomo ha di sé e del mondo, generando ripercussioni anche sul suo modo di credere in Dio”. Il risultato di tutte queste trasformazioni è “il diffondersi di un disorientamento che si traduce in forme di sfiducia verso tutto quanto ci è stato trasmesso circa il senso della vita e in una scarsa disponibilità ad aderire in modo totale e senza condizioni a quanto ci è stato consegnato come rivelazione della verità profonda del nostro essere”.
È “il fenomeno del distacco dalla fede, che si è progressivamente manifestato presso società e culture che da secoli apparivano impregnate dal Vangelo”. Reagire a questa situazione è “un imperativo che Benedetto XVI si è dato sin dall’inizio del suo Pontificato”.
La Chiesa sente “come un suo dovere riuscire ad immaginare nuovi strumenti e nuove parole per rendere udibile e comprensibile, anche nei nuovi deserti del mondo, la parola della fede che ci ha rigenerato alla vita, quella vera, in Dio”.
 
Francesco Miano vive a Pomigliano d’Arco (NA) con la moglie e i due figli. Laureato in filosofia presso l’Università “Federico II” di Napoli, insegna Antropologia filosofica, Bioetica e Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Si occupa di filosofia contemporanea e, in particolare, di problematiche antropologiche, etiche e politiche.
 
don Giovanni Lo Pinto