Sirufo scrive ai Fedeli della Diocesi di Acerenza

GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO!
 
Carissimi fratelli e sorelle, amati figli, venerati padri, “grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore” (2Gv 1,3). Con queste parole della Scrittura saluto tutti i fedeli dell’antica, bella e celebre città e arcidiocesi di Acerenza, sia i sacri ministri che i cristiani laici. Saluto inoltre le spettabili autorità civili, di ordine pubblico e di sicurezza sociale, unitamente ai responsabili di istituzioni educative, culturali e sociali, che servono il bene comune dell’intera popolazione diocesana.
Nel Giubileo straordinario della Misericordia, Sua Santità Papa Francesco si è degnato di scegliere la mia umile persona come vostro fratello, padre e amico nella missione episcopale presso di voi. Immaginate la mia trepidazione, ma confido totalmente nella bontà dell’eterno Padre, nella potenza di Cristo Risorto e nella luce del Santo Spirito: adoro l’unico Dio Amore nella ineffabile Trinità delle Persone.
A dodici anni il Signore mi chiamò fra i monti del Pollino potentino: ero un semplice ragazzo, non sapevo quasi niente del mondo, sapevo però già abbastanza della mia debolezza e fragilità. Mi fidai, e mi affidai a quella Voce che mi attraeva con forza e con dolcezza e iniziai il cammino, che ora mi porta a voi per continuare insieme. Ringrazio e prego per tutti voi, fratelli stimati, e penso ai Pastori che hanno guidato l’Arcidiocesi con amorosa dedizione, fra di essi mons. Francesco Cuccarese, mons. Michele Scandiffio, mons. Giovanni Ricchiuti. Ringrazio e saluto con affettuosa cordialità il Rev.mo don Filippo Nicolò che regge con competenza, premura e pazienza l’amministrazione diocesana, nella lunga attesa piena di preghiera, insieme al Collegio dei Consultori, con la collaborazione della Curia e degli Uffici diocesani. Ringrazio e saluto i parroci e gli altri presbiteri per il loro prezioso servizio sacerdotale al Popolo di Dio, i diaconi, i religiosi e le religiose che ci arricchiscono con il loro carisma, i giovani chiamati al matrimonio o al sacerdozio o alla vita consacrata, i bambini e i ragazzi, a cui chiedo preghiere speciali per me e per la comunità diocesana: sono piccoli e il Signore li ascolta di più. Penso nella preghiera a tutte le cittadine e ai paesi della già tanto amata Arcidiocesi e saluto le care famiglie, i papà e le mamme, i giovani figli, i sofferenti e gli anziani, i lavoratori e i professionisti, e coloro che non trovano lavoro. Saluto con tutto il cuore coloro che pensano di essere lontani da Dio e dalla Chiesa: possono essere certi che le nostre porte sono sempre aperte per il dialogo fraterno e la ricerca della verità.
Prepariamoci all’incontro con la preghiera fervente, con l’ascolto obbediente della Parola di Dio, con la partecipazione assidua alla S. Messa domenicale e alla comunione eucaristica, con la docilità ai sacerdoti che ci guidano con fedeltà e generosità, con un presbiterio ricco di comunione, con opere di conversione e solidarietà verso i poveri e i bisognosi. Se possibile, ogni parrocchia dell’Arcidiocesi, oltre agli impegni dell’Anno Santo, si prepari anche con la meditazione della II lettera ai Corinzi di S. Paolo apostolo e di brani adatti della costituzione Lumen gentium e del decreto Christus Dominus del concilio Vaticano II. Nelle feste mariane e patronali della prossima estate sia frequente l’invocazione alla Vergine Maria e ai Santi venerati in tutto il territorio diocesano, per la Chiesa, per il Papa, per tutti i sacerdoti e per me, per la giustizia e la pace nel mondo e nella nostra vita.
Esprimo accorata ammirazione per gli Ecc.mi Vescovi della Basilicata, ordinari, originari ed emeriti. Rivolgo un ricordo grato e orante alla sempre amata diocesi di Tursi-Lagonegro e al mio caro Vescovo S.E.R. Mons. Vincenzo Orofino, esempio di gioia ed entusiasmo apostolico. Un saluto speciale per la mia comunità di origine: Castelluccio Inferiore. Non dimentico nella preghiera anche le altre comunità che mi hanno sostenuto nell’itinerario vocazionale, Castelluccio Superiore e Agromonte di Latronico, e le amatissime comunità dove ho svolto il ministero: Senise, Lauria e Viggianello. Un saluto commosso a tutti i miei fratelli sacerdoti e fedeli laici condiocesani, che sempre mi hanno accompagnato con amicizia, comprensione ed esempio di fede. Mando un bacio a mia madre, un’ invocazione a mio papà in Paradiso e un abbraccio ai miei familiari che mi stanno sempre vicino con discrezione e infinito affetto.
Il ministero episcopale è gioioso, ma anche gravoso, non dobbiamo però temere nulla, perché abbiamo tutti e per tutti la regola sicura della S. Scrittura, della Tradizione e del Magistero della Chiesa, i doni e i frutti dello Spirito, le sacre leggi della disciplina ecclesiale, la carità fraterna e il perdono reciproco, la ragione illuminata dalla fede. ”Per questo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore, mediante il suo Spirito, e che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, radicati e fondati nell’amore” (Ef 3,14-17). Maria Vergine, Madre della Chiesa e Madre di misericordia, il glorioso patrono S. Canio, il beato Egidio e tutti i Santi dell’Arcidiocesi, alla cui intercessione affidiamo questa nuova esperienza, ci confortino con il loro sguardo fraterno dal Cielo. A presto!
 
Viggianello, 20 maggio 2016
 
don Francesco Sirufo
Amministratore diocesano di Tursi-Lagonegro