Le sei diocesi lucane a Matera per riflettere sugli effetti dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica

A pochi giorni dall’incontro nazionale degli incaricati diocesani (Palermo 7-9 ottobre) si è tenuto sabato 19 ottobre in Basilicata, a Matera, l’incontro degli incaricati parrocchiali con il dott. Stefano Gasseri del Servizio Promozione. La giornata è stata promossa dal referente regionale don Domenico Lorusso e dal Vescovo Mons. Giovanni Intini, delegato per il “sovvenire” della Conferenza Episcopale di Basilicata.

Al mattino si sono ritrovati gli incaricati diocesani delle diocesi lucane richiamando l’importanza di sapere e di far conoscere il “sovvenire” “nel suo insieme” come rilevato al Convegno di Palermo dove si è parlato in particolare di sviluppo legato all’uso dei fondi provenienti dall’8xmille e affidati alla Chiesa cattolica. Un Paese che si lascia accompagnare nello sviluppo armonico e dinamico, attraverso la presenza della Chiesa, con le sue mille risorse educative, del volontariato e dei beni culturali. Rimane importante la formazione e l’informazione innanzitutto tra i sacerdoti perché è il discorso educativo nelle parrocchie a fare la differenza.

Il dott. Gasseri ha ripercorso la storia di un trentennio, delineando il profilo dell’incaricato diocesano (id) e del suo gruppo di lavoro che da sempre hanno il compito di promuovere il sostegno economico alla Chiesa. Perché ci possa essere il più possibile consapevolezza e corresponsabilità la Chiesa prevede che, per l’assegnazione delle risorse, l’id e il direttore della Caritas siano consultati e informati: comunione, condivisione e corresponsabilità non possono essere solo parole neppure a livello di promozione.

È importante far cogliere che la promozione del “sovvenire” è legata a un sistema perequativo che serve tutti: sostentamento dei sacerdoti e sostegno delle attività ordinarie e straordinarie di tutte le diocesi. Agli id è stato chiesto di incoraggiare le parrocchie ad avere un referente parrocchiale che faccia animazione partendo proprio dal consiglio per gli affari economici per aiutare la gente anche a cogliere la ricaduta sociale delle risorse provenienti dall’8xmille e destinate alla Chiesa cattolica perché, come affermava Mons. Stefano Russo, Segretario Ggenerale della CEI al Convegno di Palermo, è grazie al volontariato che la Chiesa riesce a dare molto più valore sociale a quel valore economico.

Don Domenico Lorusso ha aperto i lavori del pomeriggio, che ha visto la presenza numerosa di referenti parrocchiali provenienti da tutte e sei le diocesi lucane, richiamando come il “sovvenire” solidale sia un’attività imprescindibile e che ogni gesto di solidarietà e carità generosa è fatto per il Signore.

Anche il Vescovo di Matera-Irsina, Mons. Caiazzo, è intervenuto all’assise richiamando l’essenzialità del senso della partecipazione. A proposito di Matera Capitale della Cultura 2019 la Chiesa ha voluto “i Cammini”, tanti eventi sul territorio che aiutassero ad aprire strade. Occorre insistere molto perché nelle parrocchie lucane il senso di appartenenza e di sostegno economico non si fermi alla pietà popolare e alle feste ma sappia farsi carico della gestione e dell’amministrazione ordinaria dei beni della Comunità. Anche alla carità possono essere destinate risorse importanti, provenienti dalla generosità dei fedeli, con lo stesso entusiasmo con cui si realizzano momenti celebrativi interessanti.

Gasseri è intervenuto sottolineando che le comunità funzionano se alla base c’è la logica del prendersi cura. La riscoperta del senso comunitario permette di andare oltre la logica dell’agenzia di servizi religiosa a favore di uno stile di partecipazione, di perequazione che favorisca un’economia di condivisione.

Sovvenire alle necessità della Chiesa non è primariamente un fatto economico ma vuole semplicemente applicare anche sul piano economico la visione di Chiesa-comunione ribadito a chiare lettere dai padri conciliari, mutuata dal Vangelo e dal vissuto della prima comunità cristiana.

Occorre abitare il territorio, andare nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di vita per informare, sollecitare e fare vera promozione. Il consiglio affari economici, il referente parrocchiale per il “sovvenire” e i parroci sono tenuti a spiegare i valori della partecipazione, di comunione, di condivisione… anche attraverso gli incontri formativi diocesani e parrocchiali. Qualcosa di importante si sta muovendo. Anche la trasparenza vissuta è un gesto altamente educativo.

Ha concluso i lavori S. E. mons. Giovanni Intini incoraggiando i presenti a sviluppare una “mentalità del sovvenire”: andare oltre la logica del servizio religioso, educare al senso della partecipazione in occasione dei sacramenti, sapere che il riscaldamento delle chiese e degli ambienti della pastorale non è a carico degli altri. Ogni momento è utile per educare alla partecipazione, al “sovvenire”, per fare formazione, a partire dalla celebrazione e soprattutto nella catechesi.

Giovanni Lo Pinto