I fondamenti dell’esperienza morale del cristiano

Si terrà a Chiaromonte (PZ) lunedì 8 e martedì 9 febbraio 2016 la Due Giorni di aggiornamento biblico-pastorale. Titolo generale del Corso è: “I fondamenti dell’esperienza morale del cristiano“. Relatore sarà don Cataldo Zuccaro, docente di Teologia Morale Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Tre gli incontri previsti, due di pomeriggio rivolti a sacerdoti e fedeli laici, a partire dalle 15.30, che avranno per traccia: 1. “Seguire Cristo è il fondamento essenziale e originale della morale cristiana” (Veritatis Splendor, 19); 2. “La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo dove egli si trova solo con Dio” (Gaudium et spes, 16). Per i soli sacerdoti è programmato un terzo momento, al mattino di martedì 9 febbraio a partire delle 9.30, che ha come traccia di riflessione la relazione: “La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato” (Misericordiae Vultus, 3). 
 
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Icona della Due Giorni è un particolare di una lunetta della Cattedrale di Tursi, opera di Sebastiano Paradiso (XX secolo). Essa rappresenta “I Dieci comandamenti”, la consegna che Dio fa a Mosé delle Tavole della Legge. 
Dal Catechsimo della Chiesa Cattolica (2059-2063; 2070-2071) leggiamo: 
«I Dieci Comandamenti appartengono alla rivelazione che Dio fa di se stesso e della sua gloria. Il dono dei comandamenti è dono di Dio stesso e della sua santa volontà. Facendo conoscere le sue volontà, Dio si rivela al suo popolo.
Il dono dei comandamenti e della Legge fa parte dell’Alleanza conclusa da Dio con i suoi. Secondo il libro dell’Esodo, la rivelazione delle “dieci parole” viene accordata tra la proposta dell’Alleanza e la sua stipulazione, dopo che il popolo si è impegnato a “fare” tutto ciò che il Signore aveva detto e ad “obbedirvi”. Il Decalogo non viene mai trasmesso se non dopo la rievocazione dell’Alleanza.
I comandamenti ricevono il loro pieno significato all’interno dell’Alleanza. Secondo la Scrittura, l’agire morale dell’uomo prende tutto il proprio senso nella e per l’Alleanza. La prima delle “dieci parole” ricorda l’iniziativa d’amore di Dio per il suo popolo:
“Poiché l’uomo, per castigo del peccato, era venuto dal paradiso della libertà alla schiavitù di questo mondo, per questo la prima parola del Decalogo, cioè la prima voce dei comandamenti di Dio, tratta della libertà dicendo: Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione di schiavitù” [Origene, Homiliae in Exodum, 8, 1].
I comandamenti (…) esprimono le implicanze della appartenenza a Dio stabilita attraverso l’Alleanza. L’esistenza morale è risposta all’iniziativa d’amore del Signore. E’ riconoscenza, omaggio a Dio e culto d’azione di grazie. E’ cooperazione al piano che Dio persegue nella storia.
L’Alleanza e il dialogo tra Dio e l’uomo sono ancora attestati dal fatto che tutte le imposizioni sono enunciate in prima persona (“Io sono il Signore…”) e rivolte a un altro soggetto (“tu…”). In tutti i comandamenti di Dio è un pronome personale singolare che indica il destinatario. (…)
I dieci comandamenti appartengono alla Rivelazione di Dio. Al tempo stesso ci insegnano la vera umanità dell’uomo. Mettono in luce i doveri essenziali e, quindi, indirettamente, i diritti fondamentali inerenti alla natura della persona umana. Il Decalogo contiene una espressione privilegiata della “legge naturale”:
Fin dalle origini, Dio aveva radicato nel cuore degli uomini i precetti della legge naturale. Poi si limitò a richiamarli alla loro mente. Fu il Decalogo [Sant’Ireneo di Lione, Adversus haereses, 4, 15, 1].
Quantunque accessibili alla sola ragione, i precetti del Decalogo sono stati rivelati. Per giungere ad una conoscenza completa e certa delle esigenze della legge naturale, l’umanità peccatrice aveva bisogno di questa rivelazione:
Una completa esposizione dei comandamenti del Decalogo si rese necessaria nella condizione di peccato, perché la luce della ragione si era ottenebrata e la volontà si era sviata [San Bonaventura, In libros sententiarum, 4, 37, 1, 3].
Noi conosciamo i comandamenti di Dio attraverso la Rivelazione divina che ci è proposta nella Chiesa, e per mezzo della voce della coscienza morale»