Diaconale di Luigi Tuzio a Lagonegro a conclusione dell’Anno della Fede

“Termina l’Anno della Fede, ma comincia il nostro impegno”: queste parole del Vescovo Mons. Francesco Nolè, che sono risuonate sabato 23 novembre scorso nella Concattedrale di Lagonegro, nel corso della celebrazione eucaristica nei Primi Vespri della Solennità di Cristo Re, hanno dato il tono all’intensa conclusione diocesana dell’Anno della Fede.
Questo tempo di grazia, aperto l’11 ottobre 2012 dal papa Benedetto XVI, per ricordare il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (1962-1965) e concluso da papa Francesco il 24 novembre 2013, ha avuto una grande eco nella nostra Chiesa locale, con varie iniziative vissute a livello diocesano e parrocchiale. Si è realizzata una “peregrinatio” della Lampada della Fede che ha interessato tutte le comunità parrocchiali con eventi celebrativi e di catechesi, diverse ordinazioni presbiterali vissute nelle parrocchie e la celebrazione del Convegno diocesano il 26 e 27 settembre 2013 sul tema “La fede, luce per la vita della diocesi”.
La solenne celebrazione eucaristica del 23 novembre, come corollario di questo cammino, ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza del clero diocesano, della comunità del Seminario Maggiore di Basilicata e di fedeli convenuti da diverse parti della Diocesi. È stata l’occasione per rinnovare la professione di fede, vero tesoro della nostra vita cristiana e fondamento intangibile di ogni scelta.
In occasione di questa celebrazione, inoltre, è stata conferita l’ordinazione diaconale a Luigi Tuzio, giovane della comunità di Senise, ed è stato ammesso fra i candidati agli ordini sacri il seminarista Antonio Lo Gatto, originario di Francavilla in Sinni. Non poteva esserci occasione migliore, da parte di questi due giovani, per dire il loro “sì” al Signore!
Di grande sprone per tutta l’assemblea, e soprattutto per il clero diocesano, sono state le parole del Rettore del Seminario Maggiore, don Filippo Nicolò, che nel presentare Luigi, ha invitato i presbiteri della Chiesa diocesana ad esercitare “autorevolezza e paziente fermezza per la sempre necessaria correzione fraterna, in assenza della quale, a lungo andare, l’amore fraterno e l’amicizia si traducono in disinteresse e larvata complicità per la mediocrità”.
Anche il Vescovo Mons. Francesco Nolè ha preso spunto da questo invito per rivolgersi a tutti i presenti nella sua omelia, sottolineando la necessità di andare incontro a Cristo nelle periferie del nostro orizzonte, della nostra storia e del nostro impegno quotidiano. “L’Anno della Fede – ha affermato il presule – è stato caratterizzato dalla straordinarietà: il papa Benedetto XVI che si è messo da parte e continua ad essere intercessore nel silenzio e nell’umiltà e l’elezione del nuovo papa Francesco, che con gesti semplicissimi, normali e con atteggiamenti ordinari ci sta insegnando ad essere testimoni di questo incontro con Cristo”. L’invito è stato quello di diffondere la gioia della buona notizia, quella semplice, ma sempre nuova di Cristo morto e risorto per noi, che ci attende per iniziare una storia nuova. Siamo chiamati a vivere un’autentica giovinezza del cuore, non semplicemente legata alla nostra età anagrafica, ma originata dall’amore.
L’augurio per il diacono Luigi e il seminarista Antonio, e attraverso loro a tutti i cristiani di Tursi-Lagonegro, è stato quello di essere testimoni di questo amore che rinnova, della novità unica e irripetibile di Cristo Re e Signore dell’Universo!
 
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don Luciano Labanca